"Vorrei essere seppellito lassù, lungo il Brenta...
Vorrei essere seppellito sull'Altopiano, dove li abbiamo battuti, sul Grappa, sull'angolo morto di qualsiasi pendio, crivellato di granate, purchè mandino le vacche a pascolare..."
Ernest Hemingway
“Qui Valstagna: parla Beppo. Valstagna è un paese sul fiume Brenta lontano dal mio dieci minuti di volo d’aquila mentre qui indicava il comando di compagnia. Beppo, il nostro capitano nativo di Valstagna. Pareva proprio di essere sulle nostre montagne e sentire i boscaioli chiamarsi tra loro” (Il sergente nella neve, Einaudi, Torino 2001, p. 11).
Mario Rigoni Stern
Contrade dalle origini antiche, case rustiche ornate da nicchie affrescate, pievi e oratori di preziosa fattura: sono questi gli aspetti caratteristici che possono testimoniare l’illustre passato della valle del Brenta, la cui coscienza, viva nella nostra gente, l’ha resa gelosa custode della propria identità culturale.
Essendo gran parte della produzione artistica dei secoli passati rivolta a tematiche religiose, l’arte "maggiore" non poteva non trovare la sua sede privilegiata nelle chiese. Nei paesi o nelle contrade del Canale di Brenta, nessun altro monumento o edificio, pubblico o privato, civile o religioso, impressiona maggiormente l’ospite o il turista di passaggio quanto le chiese e gli oratori. La loro stessa collocazione, al centro del paese o in posizione dominante, testimoniano la volontà delle diverse piccole comunità di porre l’edificio religioso nel cuore delle singole realtà locali. In questi manufatti non sono poi trascurabili l’imponenza della mole o la nobile armonia delle linee architettoniche, segni evidenti della raffinatezza della nostra gente anche nei secoli passati.
Gli artisti, pittori e scultori, che le decorarono, in genere non sono originari del Canale, ma provengono da fuori: da Bassano alcuni, molti da province anche lontane. La manovalanza per la costruzione degli edifici religiosi è però quasi tutta locale: la chiesa viene infatti sentita come un bene esclusivo della comunità.
Custodite nelle chiese più antiche, molte sono le opere databili intorno al Cinquecento - Seicento. Fortemente rappresentata, con numerose e pregevoli pale d’altare, è la scuola Dapontiana (non possiamo dimenticare che la madre di Jacopo Da Ponte era una certa Menon, di origine solagnese). Ma non mancano altre scuole, ad esempio quella veneta (con opere del Vivarini a Primolano) e quella toscana (a Valstagna una tela del sec. XVII con l’Apparizione a Tommaso).
Sempre in legno, le quattrocentesche statue di santi a Campolongo, i crocefissi a Solagna, Valstagna, Pove e Campolongo, le Madonne di Cismon e Valstagna.
Alcuni frescanti, provenienti dall’area feltrina, dipinsero molte delle volte delle nostre chiese con scene riproducenti la gloria di Cristo, il giudizio finale e il tema dell’'Apocalisse di S. Giovanni, il martirio di santi ed altre scene bibliche.
Visitate i link dei nostri musei www.museivalstagna.it e della biblioteca civica www.bibliovalstagna.it
Attività Biblioteca Canal di Brenta
A palazzo Perli, realizzato nel 2003, il Museo etnografico sul rapporto tra uomo, fiume Brenta e vicina montagna; storia dei terrazzamenti per la coltivazione del tabacco.