Operazioni eseguite “a mano” per la coltivazione del tabacco
Tipo lavoro | Descrizione | |
“PREPARAR E VANEDE” |
Preparare piccole aree di terreno, in primavera, per seminare le sementi del tabacco per disporre direttamente delle piantine. Lavori da fare: vangare il terreno, setacciarlo per eliminare sassi, grumi di terreno, ecc., seminare la semente, coprire con rami, abbeverare, togliere le erbe infestanti, annaffiare, ecc. (5 OPERAZIONI) |
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“PREPARAR I TRODOI” | Il lavoro dei “TRODOI” viene eseguito con la zappa. (1 OPERAZIONE) | |
“PORTAR LEAME NEI TRODOI” | Il letame, portato a spalla con “coperte di juta” o “SBESOEA” viene depositato lungo i “TRODOI” per essere sparso regolarmente nel terreno; (2 OPERAZIONI) | |
“FAR SU I RODAI” | Con il “BAILE” o vanga viene rimosso il terreno, metà per parte, fatto i “TRODOI” (1 OPEREAZIONE) | |
“VANGAR EL TEREN” | Sempre a mano con “BAILE” o vanga, i “TRODOI” vengono vangati e livellati regolarmente; | |
“PIANTUMAR EL TABACO” |
Con lo “STRISO” o “CRISTO” (attrezzo a croce) di legno con pioli situati a distanza di cm. 50 viene segnato l’intero appezzamento di terreno, formando quadri regolari; le piantine di tabacco vengono prelevate dalle “VANEDE”; le piantine vengono ad una ad una piantate ai margini dei quadrati formati con lo “STRISO”; operazione fatta a mano o aiutandosi con uno “SPEO”. Le piantine vengono subito abbeverate con acqua prelevata generalmente dal fiume, portata a spalla con secchi (“EL BIGOL” serve per portare 2 secchi in spalla a far da contro-peso uno all’altro), e distribuita alle piantine del tabacco con cazzeruola o vasi di fortuna. Le operazioni di abbeverata avvengono varie volte a seconda della stagione e ciò per assicurare l’attecchimento delle piantine del tabacco; (MEDIAMENTE 6 OPERAZIONI) |
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“SAPAR EL TEREN” | Operazione che veniva eseguita più volte per eliminare erbe infestanti e per muovere il terreno, specialmente attorno alle piantine; (2/3 ZAPPATURE) | |
“RIMETARE” | Operazione per la sostituzione di piantine che non attecchivano o intaccate da parassiti o altro. Le piantine venivano sostituite con altre | |
“DARGHE TERA” | Raggiunta una certa dimensione delle piante di tabacco, veniva smosso il terreno fra pianta e pianta con un forcone e poi con la zappa “DAR TERA” ossia la terra veniva spostata verso le piante creando una specie di avvallamento (buca) per rinforzare le piante stesse e per fermare anche la pioggia in piccole pozzanghere. Il tutto preceduto da salatura, pianta per pianta. (MEDIAMENTE 3 OPERAZIONI) | |
“SIMAR” | La pianta, una volta raggiunta una determinata altezza e formata da 8/10 foglie, veniva “SIMATA” ossia tolto il bocciolo per bloccare la sua crescita e permettere alle foglie di svilupparsi. (1 OPERAZIONE) | |
“RABUTAR” | Operazione che consisteva nel togliere i germogli (“RABUTI”) alla base di ciascuna foglia della pianta. Questo per permettere il nutrimento solamente alle foglie che componevano la pianta di tabacco. (OPERAZIONE MEDIANTE EFFEFTTUATA PER 3 VOLTE) | |
“REPUIMENTO” | Operazione che consisteva nel togliere ed eliminare le foglie più a contatto del terreno delle piante di tabacco e dare la possibilità, a quelle rimaste, di avere più spazio, aria, ecc. Queste piccole foglie venivano collocate e distrutte in una apposita area detta “BUZA DEL REPUIMENTO”, previo controllo da parte dei funzionari del Monopolio. (1 OPERAZIONE) | |
“VENDEMA” |
Operazione che veniva effettuata alla maturazione, nel mese di settembre. Si inizia con le foglie del “FIOR”. 3-4 foglie (quelle superiori). In tempi successivi e diversi, si procede con la vendemmia della “SECONDA” 3 foglie a scendere. Idem per le successive foglie, la “TERSA”. Le foglie vengono raccolte a mano, poste su coperte di juta a formare delle “CARGHE” le quali venivano trasportate a spalla nelle abitazioni. La vendemmia durava giorni e giorni, in considerazione dei tre tipi diversi di foglie da raccogliere (FIOR IL PIÙ’ PREGIATO, SECONDA E TERSA). |
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“MASERE” | Il tabacco appena vendemmiato veniva posto in "MASERE”. Ossia depositato su locali e accatastato foglie contro foglie con le punte rivolte verso l’alto. Con l’umidità ed il calore, il colore delle foglie da verde diventava giallo. (1 OPERAZIONE) | |
“PICAR EL TABACCO” | Una volta che le “MASERE” diventavano gialle, si provvedeva al trasporto delle foglie nei granai e le foglie, tre a tre, venivano posizionate su delle assi di legno (SMUSI) della lunghezza di circa 3-4 metri, chiusi alla fine da un “CAECIO” ossia uno spillo di legno per evitare la caduta di tutte le foglie. Gli “SMUSI” carichi di foglie venivano quindi collocati su appositi “TEARI” e lasciati per un determinato tempo fino alla loro essicazione. Queste operazioni venivano effettuate per tipo di foglia (FIOR - SECONDA - TERSA) per mantenerle distinte. | |
“DESPICAR EL TABACCO” | Una volta che le foglie erano essiccate, si provvedeva alla loro deposizione e si formavano delle cataste di tabacco della lunghezza degli “SMUSI” chiamate “BANCAE” ossia smuso sopra smuso. A queste venivano poi collocati dei pesi formati da sassi perché rimanessero compatte. | |
“CONFESIONAMENTO” |
Dopo un certo periodo (novembre-dicembre), iniziava la fase di confezionamento del tabacco. Dalle bancate lo stesso veniva con le coperte di juta trasportato di solito nella stalla, ad iniziare dal FIOR, SECONDA, TERSA. Qui foglia per foglia veniva divisa a seconda di come si presentava: Le foglie belle; quelle “ROSTE” ossia intaccate dalla peronospora; quelle rotte o danneggiate da grandine od altro; quelle curate perché attaccate da marciume; quelle dette “SMORCE” di colore verdastro, di poco o scarso valore. Operazioni che duravano molto tempo e molti giorni. Quindi a seconda dei vari tipi, venivano confezionati “MASI” da 50 foglie cadauno (25 da un lato - 25 dall’altro lato) coperti ambedue dalla migliore foglia. (QUESTO LAVORO COMPORTAVA UNA SERIE INFINITA DI OPERAZIONI) |
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“PORTARLO IN GRANARO” | Ultimata la confezione dei mazzi, suddivisi per tipo, venivano riportati con le “CARGHE” in granaio per essere collocati nuovamente in “BANCAE” in attesa della loro consegna ai magazzini tabacchi del Monopolio. (2 OPERAZIONI) | |
“CONSEGNAR EL TABACO” | Finalmente arrivava il giorno di consegna del tabacco. Nuove “CARGHE” nelle coperte di juta, trasporto con carretti o qualche volta con camion, ai magazzini del Monopolio di Carpanè. Qui i funzionari del Monopolio e Finanzieri controllavano tutto. Contavano i mazzi, controllavano i gradi di umidità, la qualità ed ogni genere per speculare ancora qualcosa al coltivatore, ossia ridurre ulteriormente in percentuale il peso, ecc. |
Da notare che ogni appezzamento di terreno, piccolo o grande, era contrassegnato da un apposito cartello (BIFA), posta nell’appezzamento stesso, su paletto indicante: il numero corrispondente al proprietario e la quantità di piante che conteneva quell’appezzamento.
In 2-3, i Funzionari del Monopolio, appena effettuata la piantagione del tabacco, controllavano se il numero delle piante di tabacco corrispondeva a quanto indicato nella BIFA. Successivamente dopo l’operazione del ”REPUIMENTO” controllavano appezzamento per appezzamento ed - a campione - alcune file, le singole foglie di ciascuna pianta.
Alla consegna del tabacco i “MASI” composti da 50 foglie ciascuno, venivano contati e di conseguenza questi dovevano dare il risultato già in possesso della Direzione Monopolio. Oltre a questi controlli il Monopolio effettuava continui controlli durante tutto il periodo della coltivazione del prodotto.
Infine il tutto era controllato anche dalla Guardia di Finanza, presente nel territorio in maniera molto massiccia.
Malgrado questi continui controlli i nostri coltivatori riuscivano a contrabbandare quantità anche rilevanti di tabacco.