Montana, nuova unione vecchi debiti

VALBRENTA. Primi grattacapi per l'ente che da gennaio dovrà svolgere in forma associata numerosi servizi, ora assicurati dai singoli paesi
L'organismo erediterà i mutui e i costi del personale della CmB. Ferazzoli: «Si tratta di spese che i Comuni non possono accollarsi»

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Una veduta di palazzo Guarnieri, sede della Comunità montana del Brenta

Entro l'inizio del prossimo anno la Comunità montana del Brenta andrà in pensione e lascerà il posto alla nuova Unione montana. Un nuovo organismo che eserciterà gli interventi di politica montana e gestirà in forma associata le funzioni fondamentali dei Comuni che ne fanno parte. Le due Unioni dei Comuni presenti in Valle, ovviamente, cesseranno di esistere. «L'Unione montana rappresenta lo strumento con il quale si vanno ad adempiere obblighi di legge finalizzati al risparmio di spesa - spiega Luca Ferazzoli, presidente della Comunità montana del Brenta -. A tale scopo è necessario trasferire le funzioni fondamentali, attualmente proprie dei Comuni, alle Unioni, come la scuola, il sociale, la polizia locale, la protezione civile, il settore dei lavori pubblici e altro ancora. Il singolo Comune, quindi, non avrà più diverse competenze: un passaggio che rappresenta l'anticamera del Comune unico». C'è tuttavia un problema che riguarda i mutui e il personale dipendente di Palazzo Guarnieri. «Ai sensi della legge regionale recentemente approvata - si legge nelle delibere approvate di recente dai Comuni valligiani - l'Unione montana subentra in tutti i rapporti giuridici, attivi e passivi, della corrispondente Comunità montana. Va tenuto in considerazione che la Comunità montana del Brenta ha assunto in passato dei mutui per la realizzazione di opere pubbliche, per i quali sono ancora in pagamento le rate di ammortamento. Inoltre ha alle proprie dipendenze del personale assunto a tempo indeterminato. Tali aspetti rappresentano una spesa che non può essere trasferita ai Comuni». In effetti, la costituzione dell'Unione montana porterebbe un aumento di spesa a carico dei Comuni e paradossalmente il risultato finale sarebbe contrario al principio base, che invece è la riduzione della spesa con l'attivazione della gestione associata delle funzioni comunali. «È pertanto necessario - conclude la delibera - che la Regione si faccia carico di tali spese, tanto più che la futura Unione si farà carico anche della gestione delle funzione di politica montana, ora proprie della Comunità montana. Relativamente ai tempi e alle modalità di costituzione dell'Unione montana, si è in attesa della definizione di un documento di linee operative da parte della Giunta regionale, e per tanto si ritiene che la costituzione possa avvenire nei primi mesi del 2013». Entro il primo gennaio, per rispettare i termini previsti dalla normativa, tre funzioni fondamentali (probabilmente scuola, polizia locale e protezione civile) verranno temporaneamente trasferite dai Comuni alla rispettiva Unione di appartenenza. Con la costituzione dell'Unione montana si provvederà, entro la fine del 2013, al trasferimento di tutte le funzioni fondamentali.

Francesca Cavedagna