VALBRENTA. Il presidente della Comunità montana Ferazzoli
«I finanziamenti sono misurati anche sul numero di abitanti Incassiamo tuttavia l'ingresso di Bassano nel futuro ente»

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I costi dell'Unione «Senza Romano meno contributi»

Ancor prima di essere costituita la nuova Unione Montana, che presto sostituirà i l'attuale Comunità montana e le due Unioni dei Comuni ( Medio canal di Brenta e Unione sud) convogliandone le funzioni principali, ha perso il Comune di Romano. La nuova legge regionale, infatti, nel sancire i criteri di passaggio dalla vecchia Comunità montana alla futura Unione, prevede che i Comuni con più di 5 mila abitanti possano scegliere se procedere all'unione delle funzioni o fare da sé. Ma quanto costerà questa scelta ai Comuni che sono obbligati a restare? « Con la perdita di Romano – spiega Luca Ferazzoli, presidente della Comunità montana – il nuovo ente sarà certamente indebolito, soprattutto rispetto a quelli che potranno essere i futuri finanziamenti, la cui entità si basa anche sul numero degli abitanti che ne fanno parte. La scelta di Romano è legittima e comprensibile, in generale c'è ancora troppa incertezza sulla normativa che dovrà regolare le nuove funzioni. Ad oggi non si possono definire con precisione gli effetti economici conseguenti all'uscita di Romano. Sicuramente riducendo il numero degli abitanti all'interno del bacino caleranno alcuni contributi regionali. Ribadisco che non vi è stato alcuno strappo ma solo l'esercizio di un diritto di recesso da parte del comune di Romano. Dal punto di vista politico incassiamo comunque l'adesione di Bassano. Una decisione che riteniamo fondamentale per il governo di territori omogenei quali quelli di Campese e Valrovina». I Comuni della Valbrenta nel frattempo hanno giocato d'anticipo commissionando uno studio di fattibilità per l'unificazione dei servizi ora svolti dalle due Unioni che entro la fine dell'anno dovranno essere esercitati direttamente dalla futura Unione dei Comuni montani. Verranno trasferite le funzioni generali di amministrazione, gestione e controllo; la polizia locale; l'istruzione pubblica ( compresa l'edilizia scolastica, viabilità e trasporti); il settore sociale; la gestione del territorio e dell'ambiente. Il risultato dello studio elenca molti vantaggi sia in termini economici che di miglioramento dei servizi offerti, dei quali beneficeranno anche i singoli Comuni, che entro marzo dovranno eleggere i rispettivi rappresentanti del Consiglio di Unione montana, composti dal sindaco, da un consigliere di maggioranza e da uno di minoranza. Pove e Solagna, nei Consigli comunali della settimana scorsa, hanno già fatto la loro scelta. Per Pove, oltre al sindaco Orio Mocellin, andranno l'assessore Paolo Gobbato e il consigliere di minoranza Maurizio Todesco. Solagna sarà rappresentata dal primo cittadino Carlo Nervo, dal vicesindaco Roberto Ferraccin e dal consigliere Diego Andolfatto. Nelle prossime settimane sono attesi al voto Campolongo, San Nazario, Valstagna e Cismon.

Francesca Cavedagna