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EDITORIALE
Assessore Regionale al Bilancio e agli Enti Locali
INTRODUZIONE
Il disegno di legge approvato dalla Giunta Regionale avente ad oggetto la “Disciplina dell’esercizio associato di funzioni e servizi comunali” si presenta con un testo veloce, leggero, di agevole lettura.
In soli sedici articoli, ripartiti in otto capi, sono contenute le disposizioni volte a realizzare un piano di riordino territoriale attraverso l’azione concertata di Regione e Comuni.
I principi ai quali si ispira il provvedimento sono quelli di economicità, di efficienza e di riduzione delle spese. L’obiettivo principale è realizzare un articolato, armonico e, soprattutto, condiviso riordino territoriale.
La necessità e l’urgenza, per la Regione Veneto, di prevedere una organica disciplina che, attraverso un procedimento che vede parte attiva i Comuni, porti a un riordino territoriale, derivano dal decreto legge n. 78/2010, che ha introdotto l’obbligo di gestione associata delle funzioni fondamentali per i comuni fino a 5.000 abitanti, e dal successivo decreto 98/2011 che ha fissato al prossimo 31 dicembre il termine entro il quale i comuni obbligati dovranno esercitare in forma associata almeno due delle sei funzioni fondamentali.
È, perciò, indispensabile intervenire prontamente al fine di indirizzare le azioni dei Comuni attraverso una serie di principi e criteri guida contenuti nel disegno di legge.
Spetta al legislatore regionale fissare il limite demografico per i comuni appartenenti alle comunità montane: recependo le istanze provenienti dal territorio il disegno di legge prevede che l’obbligo di gestione associata sia esteso anche ai comuni montani con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti.
Dei 581 comuni veneti, 313 sono obbligati alla gestione associata perché hanno una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti.
L’iter che ha portato alla predisposizione del disegno di legge è stato realizzato in accordo con i rappresentanti delle autonomie locali attraverso lo strumento di concertazione costituito dalla Conferenza Regioni Autonomie Locali.
Il disegno di legge disciplina il processo di riordino territoriale attraverso l'individuazione della dimensione territoriale ottimale e omogenea per area geografica, le forme e le modalità per l’esercizio associato delle funzioni da parte dei comuni, gli incentivi e le azioni di sostegno; va oltre le indicazioni di minima disposte dal legislatore statale introducendo una disciplina più articolata anche per quanto concerne le funzioni che verranno gestite in forma associata e le forme attraverso le quali i comuni potranno esercitarle.
Per quanto concerne le forme di gestione associata, il disegno di legge precisa che le funzioni potranno essere esercitate oltre che mediante unioni e convenzioni, anche attraverso le ulteriori forme associative riconosciute con legge regionale. E’, inoltre, precisato che anche le Comunità Montane possono costituire una forma di gestione idonea all’esercizio delle funzioni fondamentali.
Il cuore del provvedimento è costituito dal capo IV, dedicato al piano di riordino territoriale e che prevede un articolato procedimento amministrativo che vede quali attori principali i Comuni.
È infatti previsto che il Piano di riordino territoriale venga predisposto dalla Regione sulla base delle proposte che i Comuni hanno presentato e nel rispetto di alcuni criteri guida indicati nel disegno di legge e, possibilmente all’interno delle quattro macro aree individuate sulla base di indicatori geografici, socio-economici, demografici.
Si tratta delle area montana e parzialmente montana, di quella ad elevata urbanizzazione, dell’area del basso veneto e, infine, dell’area del veneto centrale.
Va evidenziato che il Comune non è destinatario di obblighi da parte del legislatore regionale quanto invece di indicazioni e criteri guida che gli permetteranno di ottemperare nel modo più congeniale alla specifica realtà territoriale all’obbligo di gestione associata imposto dal legislatore nazionale.
Il disegno di legge introduce, viceversa, specifiche forme di incentivazione economica e di sostegno giuridico amministrativo a favore delle gestioni associate.
Importante novità è costituita dalla anagrafe delle forme di gestione associate che permetterà di avere piena contezza del fenomeno associativo come realmente dimensionato nella realtà veneta.
Dirigente Regionale Direzione Enti Locali, Persone Giuridiche e Controllo Atti
Fondamenta Santa Lucia – Cannaregio, 23 – 30121 VENEZIA