L'ex Agenzia tabacchi di Carpanè potrebbe assumere un ruolo strategico come sede di servizi per tutto il territorio valligiano
ex_tabacchi
L'ex agenzia tabacchi di Carpanè, diventata patrimonio dello Stato dopo il decreto di fine 2010 del Ministero dell'economia, ha aperto interessanti prospettive per i Comuni della Valbrenta, San Nazario in particolare, e per la Comunità montana del Brenta. Finalmente è stato rimosso quell'empasse che durava da oltre un decennio. Ora, per i Comuni della Valbrenta l'auspicio più ragionevole in prospettiva è di poter realizzare un polo scolastico in una struttura che si pone al centro della Vallata.
Per conto dei Comuni rappresentati la Comunità montana del Brenta, per anni e a tutti i livelli, si era attivata per ottenere la disponibilità della struttura e dell'area. Allo scopo aveva avanzato richieste e sollecitato incontri.
«Il decreto ministeriale ha agevolato tutta l'operazione - dice il presidente della Comunità montana del Brenta, Luca Ferazzoli - e ora, mantenendo i contatti con l'on. Manuela Lanzarin, contiamo di attivare le procedure per avere l'assegnazione del bene. Non è stato ancora concordato quale ente farà la richiesta, ma che sia la Comunità montana o il Comune di San Nazario poco importa. L'importante è concludere l'operazione, possibilmente in tempi ragionevoli. È stata presentata la richiesta perché l'immobile rientri nell'elenco di beni del federalismo demaniale. Ciò permetterebbe di entrare in possesso della struttura.
Poi si penserà ai finanziamenti e ai contributi necessari». L'obiettivo è chiaro: realizzare il polo scolastico di Valle. «In questa direzione si sono già mossi alcuni Comuni della Valle e abbiamo l'appoggio dell'assessore regionale Elena Donazzan. È un sogno che cerchiamo di realizzare quanto meno per i tre Comuni più a nord del territorio comunitario, San Nazario, Valstagna e Cismon. Ritengo necessario partire fin d'ora con dei processi condivisi».
«Sotto il profilo demografico la situazione della Valbrenta sta diventando sempre più preoccupante. Dobbiamo perciò guardare al futuro con una nuova mentalità e coltivare il sogno di un polo scolastico di valle; oltre che lungimirante, ci sembra una scelta obbligata perché ci rendiamo conto che o si ragiona nella logica di un unico progetto scolastico che abbracci tutto il territorio oppure non si va da nessuna parte. Un polo scolastico nel cuore della Valbrenta, a Carpané, ritengo possa rappresentare la soluzione migliore».
 
R.P. Giornale di Vicenza 21/02/2011