L'INTERVISTA. Il governatore veneto: «Trattiamo, ma non si dica che la superstrada non serve» 
Zaia: «Tutti sanno com'è oggi: sono 20 anni che si chiedono risposte Soldi pubblici non ce ne sono più, l'unica è un'opera a pedaggio La nostra delibera ha stabilito con chi confrontarsi per il progetto»

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Il presidente Luca Zaia: la sua giunta ha dato il "la" alla nuova superstrada Valsugana a pedaggio

«Rassicuro tutti: il dialogo vero inizia ora, e c'è tutto il tempo per raggiungere una soluzione condivisa, come è stato per la Pedemontana. Ma non mi vengano a dire che la nuova Valsugana non serve: ho qui un dossier con documenti e articoli di stampa degli ultimi 20 anni che testimoniano il contrario». Il presidente Luca Zaia non ci sta: rifiuta l'accusa che la Regione abbia fatto un colpo di mano con la delibera che nomina il "soggetto attuatore" per la nuova Valsugana a pagamento e dà il via alla preparazione del progetto preliminare e allo Sia-Studio di impatto ambientale dell'opera.
Presidente, i sindaci non l'hanno presa bene.
Chiariamo alcune cose di base. Primo: la situazione attuale della Valsugana da Solagna a Carpanè la conosciamo tutti, e si tratta di dare una risposta a una zona dove transitano 30 mila veicoli al giorno. Secondo: abbiamo dato il "la" a un'opera che sui 18 chilometri di percorso da Bassano verso nord ne prevede ben 11 in galleria in tracciato nuovo, più qualche ponte di raccordo. Terzo: nel tratto a sud verso Castelfranco, di altri 9 chilometri, è una riqualificazione di tratti di strada a due corsie. Il confronto con i sindaci c'è già stato, ma ora inizia quello vero: solo con il progettista individuato si può discutere sulle soluzioni da attuare.
Con l'assessore Chisso avete sottolineato che non si stanzia un solo euro pubblico.
Dev'essere chiaro a tutti che non è più possibile dire "facciamo fare l'opera all'Anas" o cose di questo tipo: da Roma non riusciamo nemmeno ad avere i soldi per il trasporto pubblico locale. Le infrastrutture di rilievo si riesce a farle solo a pedaggio. Qui prevediamo una concessione di 40 anni e poi l'opera torna all'ente pubblico, e tra l'altro dopo il 3° anno gli eventuali utili andranno al 50% alla Regione perché li reinvesta in opere pubbliche. Detto questo, ogni opera pubblica è una ferita, e so che ci si confronta con sindaci che giustamente difendono il loro territorio. Ma ripeto: proprio aver approvato la delibera, come accaduto con la Pedemontana, ci mette in grado di aprire un confronto per trovare soluzioni puntuali e correttivi. Se invece il messaggio di qualcuno è "quest'opera non s'ha da fare", non funziona.
Ha citato la Pedemontana: con quella e l'A28 si sta creando un corridoio che di fatto da Friuli e Veneto est arriva dritto a Bassano.
Il tema è questo: un asse come quello Pordenone-Conegliano-Treviso-Bassano-Dueville, che ospita distretti industriali di eccellenza, finalmente ha un corridoio infrastrutturale che supera la palude della viabilità attuale. Ma il problema è che il traffico arriverà in zona Cassola-Bassano e da lì, se diretto a nord, si arrampicherà su per le montagne. La Regione ha l'obbligo di dare una risposta. Il che non toglie, sia chiaro, che occorre anche la Valdastico nord.
Ma in giunta vi siete trovati con l'assessore (Chisso) che diceva "è tutto ok" e invece un altro (Donazzan) che diceva "i sindaci non sono d'accordo"?
No le cose stanno in un altro modo: noi abbiamo una coerenza di scelte. La Valsugana non è una sorpresa di ieri, è da sempre parte del progetto che ci siamo dati. Abbiamo fatto un'istruttoria tecnica, c'è un'analisi dei tecnici del nucleo Nuvv, abbiamo approvato la delibera per cui c'è un soggetto preciso con cui si preparerà l'iter di Via-valutazione di impatto ambientale, l'esame del Cipe, e poi si farà l'opera: l'orizzonte che abbiamo per vederla fatta è quello del 2018. Ma oggi a Venezia riparte il confronto con i sindaci: devono capire che proprio grazie alla delibera fatta si può ora confrontarsi su tutte le soluzioni possibili perché i cittadini e i territori che si sacrificano in nome della comunità siano danneggiati il meno possibile. Cerchiamo soluzioni: il tempo c'è. Come per la Pedemontana, il dialogo è stato lungo e alla fine l'intesa c'è con tutti i Comuni. Si discute su tutto, ma sia chiaro: dico no a posizioni pre-costituite di contrarietà assoluta.
Per il caso di Cassola non temete però di essere accusati del contrario? Per il "no" di un Comune si devia di fatto l'opera.
Non entro nel merito: non mi sono mai interessato dei tracciati in questa fase. Perché il vero confronto inizia ora che è stato individuato il "chi" si occupa dell'opera: prima anche giuridicamente era difficile poter dialogare liberamente sul progetto, si era sul filo del rasoio, ora è possibile farlo e lo si farà bene.
Anche per la Pedemontana la delibera sulla "pubblica utilità" era del 2004 e al cantiere si è giunti adesso.
Sindaci e categorie economiche stiano tranquilli: c'è tempo per discutere e decidere insieme. Non moriamo dalla voglia di creare scontri sociali. In questo momento di crisi anzi dovremmo tutti fare un passo indietro, lo dico chiaro. Però è anche il momento del fare: noi non ci prenderemo la responsabilità del "non fare".
E cosa risponde il presidente Zaia a chi osserva che in Regione è cambiato il vertice ma i nomi delle imprese scelte per realizzare le grandi opere sono sempre i soliti?
Rispondo che i pasticci nascono quando i politici vogliono fare i tecnici e viceversa. La scelta e la valutazione delle proposte è stata fatta da commissioni di tecnici, che sanno il loro mestiere, e io mi attengo e mi fido della loro valutazione. A ognuno il suo ruolo. Ma dico di più: se qualcuno avesse notizie di irregolarità può rivolgersi a me, e io girerò tutto alla magistratura come ho sempre fatto in passato.
...........«In primo piano abbiamo avuto l'interesse dei veneti e di ciò che serve ai cittadini della nostra regione. Ringrazio l'on. Alberto Giorgetti e quanti hanno fatto squadra per spuntare risultati utili alla nostra Regione da una manovra dolorosa, pesante e urgente». È la nota divulgata ieri dall'assessore regionale alla mobilità Renato Chisso sugli emendamenti approvati dalla Commissione bilancio della Camera. «Era necessario uno sgravio fiscale per le popolazioni devastate dall'alluvione dell'anno scorso, alle prese con problemi di ogni genere e anche debiti. Per quanto riguarda il mio referato altrettanto fondamentale era estendere i vantaggi fiscali che riguardano la realizzazione di grandi infrastrutture anche le strade ed autostrade regionali. Questo renderà più semplice e convenien- te, e dunque anche più rapida, la realizzazione delle opere strategiche delle quali il Veneto, i suoi cittadini e la sua economia hanno bisogno per superare il gap che si era creato rispetto al resto del Paese e con l'Europa nell'ultimo quarto di secolo del '900. Abbiamo in elenco la Pedemontana già partita, la nuova Valsugana per la quale martedì è stato dichiarato il pubblico interesse, la Nogara-Mare, ma anche la nuova Padana inferiore, il sistema delle complanari e così via. Io resto convinto che le opere pubbliche sono un volano essenziale per la ripresa economica e facilitarne la realizzazione non solo è utile oggi e alle future generazioni, ma costituisce un motore per la ripresa».

Piero Erle

15/12/2011 GIORNALE DI VICENZA