INFRASTRUTTURE. I timori riguardano però l'inquinamento

È la posizione del comitato che raggruppa i residenti delle frazioni di Valstagna. «Sbocco a nord di San Marino oppure la Valle morirà»
22/01/2012 Giornale di Vicenza
 
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Una veduta di San Gaetano, frazione in cui è sorto il comitato

Mentre si attende di conoscere quali saranno le modifiche sul progetto della Nuova Valsugana, nelle frazioni di San Gaetano, Sasso Stefani, Giara Modon, Valgaldena, Cavalli e Costa di Valstagna, sostenuti dai residenti delle frazioni di Pian dei Zocchi, Rivalta e San Marino di San Nazario, buona parte dei residenti si sono riuniti in un comitato che, nel sottolineare l'appoggio alla nuova superstrada, rimarca la sua totale opposizione all'uscita in località Pian dei Zocchi-Rivalta. Gli stessi chiedono che in questo tratto la galleria sia prolungata fino a superare la frazione di San Marino. Questa richiesta rientra in quelle formalmente presentate lo scorso settembre al Nuvv dal Comune di San Nazario e incluse nelle prescrizioni consegnate al raggruppamento di imprese coinvolte nel progetto. Nelle scorse settimane i rappresentanti di queste frazioni hanno formulato un documento che raccoglie le rimostranze del comitato su quella specifica parte di progetto, lo stesso è stato inviato a tutti i rappresentanti dell'Amministrazione del Comune di Valstagna, i quali, riunitisi in vista del summit avvenuto lo scorso giovedì a Mestre, non hanno mancato di prendere in considerazione le richieste espresse dal Comitato. «Abbiamo scelto di mettere nero su bianco la nostra posizione - specifica Giorgio Cavalli, portavoce del comitato -: non siamo contrari alla superstrada ma vogliamo che venga tutelato il nostro territorio». Niente “barricate” quindi, ma analisi oggettive e deduzioni concrete. «Pare si stia lavorando a un'ipotesi progettuale a stralcio - si premette nel documento - per risolvere le criticità dovute al viadotto di San Marino. Questa ipotesi progettuale produrrebbe lo sbocco della Nuova Valsugana in località Pian dei Zocchi, il raccordo con l'attuale sede della Ss47 e la realizzazione di una nuova galleria di circa 2,5 km, con imbocco a nord di Rivalta, capace di scavalcare San Marino, scavalcando la linea ferroviaria Venezia- Trento». Il Comitato respinge tale ipotesi per motivi estetici ed economici, e non manca di sottolineare quelli legati alla salute degli abitanti della zona. «Le opere di scavalco della linea ferroviaria avrebbero un impatto ambientale devastante, basti pensare a quelli realizzati per il collegamento della galleria di Arsiè - si legge nel documento -. La politica degli stralci funzionali risulta in genere più costosa e meno efficace nel contrastare la deturpazione ambientale e sociale del territorio (ponti di Solagna, viadotto di San Marino, svincoli di Primolano, etc.) . Gli imbocchi in salita delle gallerie previste riverserebbero sul tratto San Gaetano-Giara Modon una quantità insostenibile di gas di scarico e un inquinamento acustico intollerabile. Per questo c'è la ferma convinzione che il destino della Valbrenta sia legato alle modalità di realizzazione della Nuova Valsugana e che si debba sviluppare un'ipotesi progettuale fino a Primolano». «Se la Comunità vedrà deteriorata ulteriormente la propria qualità di vita - continua il documento - avrà un motivo in meno per resistere alla lenta e inesorabile emigrazione, togliendo prospettive e futuro alla popolazione. La Giunta Regionale ha riconosciuto il problema di San Marino, valutando ipotesi alternative al tracciato, con prevalente soluzione in galleria. Si apprezza la sensibilità dimostrata dalla Giunta, ma si auspica ad una soluzione interamente in galleria». «Si chiede cortesemente, ma con fermezza - conclude il documento - di portare avanti, insieme all'Amministrazione di San Nazario, l'istanza di prolungare il tratto in galleria, in modo che la Nuova Valsugana si sviluppi da Romano sino a nord di San Marino senza mai intercettare l'attuale Ss47, ovvero senza mai scendere a Valle e di realizzare la tratta con un unico intervento».F.C.