Il tracciato è troppo corto, ora spunta l’ipotesi di prolungarlo fino alla Marca trevigiana, così il project financing potrebbe giustificarsi finanziariamente

di Gianni Celi

superstrada_Valsugana

E parliamo per l'ennesima volta dell'arcinota variante della statale 47 della Valsugana da Pian dei Zocchi a Pove. Abbiamo spiegato ultimamente che ci sono cinque progetti da oltre quattordici mesi ormai fermi in Regione per definire il tracciato di quest'opera. Sulla faccenda grava un silenzio senza pari e l'assessore regionale, Renato Chisso, tirato più volte per la giacca ha spiegato che la commissione apposita sta ancora valutando i progetti. Alla Comunità montana del Brenta, che ha sollecitato ripetutamente una risposta a questi troppo lunghi silenzi, ha risposto con una lettera l'ing. Stefano Angelini della direzione infrastrutture. Questo il testo: «La commissione nominata dalla Giunta regionale il 19 gennaio 2010 ha concluso le valutazioni lo scorso 29 dicembre 2010. Sarà cura della Regione veneta illustrare quanto prima alla Comunità montana e agli enti locali interessati il tracciato della proposta individuata».

gdv_f1_828«È una frase che non vuol dire nulla - afferma il presidente della Comunità montana del Brenta, Luca Ferazzoli - per cui non ci rimane che aspettare delle notizie vere». E qualche cosa di vere notizie pare stiano trapelando pur nel segreto che ammanta la scelta di questi cinque progetti. Ci pare di capire che hanno un senso le anticipazioni che avevamo fatto tempo addietro parlando di quest'opera che chissà mai se troverà una fine e cioè che quella dozzina di chilometri previsti, quasi tutti in galleria, per risolvere il problema della stretta di Carpanè, è troppo corta per giustificare la realizzazione di un project financing. Proprio in questi giorni abbiamo avuto modo di parlare con un imprenditore che fa parte di una delle cinque cordate le quali si sono proposte per realizzare la variante. Questi ci ha detto fuori dai denti («niente nome, per carità!») che con i dati raccolti dalla rilevazioni fatte in questi mesi sui flussi di traffico fra Carpanè e Bassano è impensabile costruire una superstrada a pedaggio, con i costi notevoli che comporta la realizzazione di due gallerie, contando sul ritorno dei ticket degli automobilisti. Primo perché è ovvio che non si possono chiedere cifre esorbitanti per una tratta così breve e, secondo, perché gran parte del traffico leggero, a fronte del pagamento del pedaggio, continuerà a preferire la vecchia statale non potendolo obbligare certo ad entrare in galleria.

roberto_ciambettiE che questo problema sia più che mai realistico lo dimostra il fatto che l'assessore regionale Roberto Ciambetti [foto], nell'incontro svoltosi a Cassola, nei giorni scorsi, sul federalismo municipale, sollecitato dagli amministratori di Pove circa la situazione dell'esame dei cinque progetti presentati a fine 2009, ha espresso le perplessità della commissione sulla brevità del percorso per una superstrada a pagamento.

paolo_gobbato«L'assessore Ciambetti - ci spiega il vicesindaco di Pove, Paolo Gobbato[foto] - ha aggiunto che uno dei progetti prevede il tratto da Pian dei Zocchi a Castelfranco innestandosi sulla nuova statale del Santo». Gobbato, come abbiamo avuto modo di scrivere in passato, aveva già paventato questa ipotesi che pare la più realistica. Passare dai dodici chilometri circa fra Pove e Pian dei Zocchi, alla quarantina fra Pian dei Zocchi e Castelfranco, avrebbe sicuramente più senso.

«Quindi chi sta sponsorizzando la bretella a est (ricordo mai ipotizzata in precedenza), Mara Bizzotto in primis, altro non è se non portatore di interessi specifici - sottolinea il vicesindaco di Pove - La protezione del parco delle rogge in difesa da ipotetici cavatori è fumo negli occhi (questa è la tesi portata avanti da chi si oppone alla realizzazione di una bretella ad ovest per evitare l'attraversamento della 47 nel centro storico di Rosà n.d.r.)».

«Qui si tratta di aver saputo prima (o forse di aver concordato prima) - conclude Paolo Gobbato - dell'esistenza di un progetto di sostenibilità in project financing del tratto Pian dei Zocchi - Castelfranco/Statale del Santo e dell'interesse di qualcuno su questo affare. Vuoi vedere che saltano fuori anche i nomi dei soliti noti?».

ChissoVada come vada resta il fatto che si fa fatica a fare digerire alla popolazione della vallata ed ai suoi amministratori il fatto che dopo quattordici mesi ancora non si sappia nulla di quest'opera. L'assessore Chisso [foto], a fine gennaio, aveva rotto il ghiaccio sulla questione con questa nota: «Sulla questione Valsugana la leale collaborazione tra Regione e Comunità locali non è in dubbio e continuerà. Io ci tengo quanto loro a risolvere un problema che giace senza risposta da almeno un trentennio. Se c'era e c'è il silenzio, questo dipende semplicemente dal fatto che al momento non c'è ancora nulla da dire, perché il procedimento è ancora in corso. Nel ricordare che tutte le proposte si riferiscono a soluzioni in sinistra Brenta, come richiesto dalle amministrazioni locali, il carteggio è stato verificato a livello tecnico dalla Commissione appositamente istituita, che l'ha licenziato il 29 dicembre. Attualmente il tutto è all'esame, pure tecnico, del NUV, il nucleo di valutazione degli investimenti. Per quanto mi riguarda posso anticipare che conto su un pronunciamento formale per la metà di febbraio».

La metà di febbraio se n'è andata ed ora aspettiamo la metà di marzo sperando che qualcosa si muova perché la gente è ormai veramente stufa di questa manfrina.

La Domenica di Vicenza nr. 08 anno XVI del 5 marzo 2011