I dati sull’emigrazione italiana. Il fenomeno migratorio odierno, diventato ormai uno degli aspetti più significativi del mondo “globalizzato”, affonda le sue radici nei due secoli precedenti, quando l’Italia era ancora un paese di fortissima emigrazione. Ancora oggi ogni 100 italiani rimasti in patria, ve ne sono altri 7 che vivono all’estero (4 milioni in tutto) e in buona parte (40%) sono originari del Nord e Centro Italia. Nel Meridione e in alcune altre Regioni (Friuli Venezia Giulia) gli italiani all’estero superano il 10% di quelli rimasti in patria, mentre nel Molise gli italiani all’estero sono ben un quarto del totale. Sono molte le province (Palermo, Bari, Avellino, Lecce, Napoli) che superano o sfiorano i 100.000 italiani all’estero (e questo è anche il caso di Milano e Roma).
I grandi paesi di insediamento dei cittadini italiani all’estero sono: Germania con 700.000 persone, Argentina e Svizzera con 600.000, Francia con 400.000, Belgio con 300.000 e Stati Uniti con 200.000. Un altro gruppo di paesi accoglie più di 100.000 italiani: Gran Bretagna, Venezuela, Canada e Australia. I nuclei familiari in media sono composti da due membri, in prevalenza anziani.
L’emigrazione degli italiani non è mai cessata. Nel periodo 1986-1997 gli espatriati sono stati 529.000 e i rimpatriati sono stati 509.000. Attualmente gli espatri (35.000 l’anno, in prevalenza diretti nella stessa Europa) prevalgono leggermente sui rimpatri (30.000), mentre hanno acquistato una maggiore consistenza i flussi degli immigrati esteri.