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Leone San Marco
Il leone marciano di Piazza San Marco a Valstagna (per alta definizione, premi qui)
sotto le ali del
leoNe di saN Marco
 

Il maestoso leone marciano andante del XVI sec., raffigurato sulla Torre civica dell’orologio nella piazza San Marco di Valstagna (Vicenza-Veneto), ben rappresenta la storia della comunità valstagnese.

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Pietra dipinta cm. 160x220. Ensifero leone andante a sinistra poggiando branca su libro chiuso con fermagli.

Bassorilievo su due masselli orizzontali, dipinto, corpo e spadai dorati, fondo azzurro stellato, libro, onde azzurre e terra marrone. 

La grande figura sta a ricordare i successi dei valstagnesi contro le truppe di Massimiliano sia nel 1509 che nel 1513. 

"Quando el leon alsa la coa, tuti gli altri sbasa la soa"

Opera eseguita nel 1705, dai fratelli Marco e Giovanni Battista Fontana, rispettivamente di Oliero e di Enego, dorata nel 1790 da Marco Ghirardi di Conco. 

Il leone alato che poggia le artigliate gambe sia sulla terra che sul mare, ci ricorda prima di tutto la dominazione veneziana.

Strategico avamposto di confine e prezioso alleato commerciale, anche come porto fluviale dell’Altopiano di Asiago, il paese di Valstagna riforniva la Serenissima Repubblica di pregiati legnami per le navi dell’arsenale.

Molte sono le interpretazioni di questo simbolo che, con la spada dritta ed il libro chiuso tra gli artigli, ben si discosta dai mansueti leoni ‘in moeca’ raffigurati nella città lagunare.

Da un punto di vista storico sembra che il libro chiuso caratterizzi semplicemente le raffigurazioni più antiche, ma la spada, la coda sollevata e l’aspetto fiero e battagliero si ritrovano spesso nei paesi di confine, dove gli scontri con i nemici della Serenissma erano frequenti.

Chiudere poi il libro recante la tradizionale e pacifica scritta “PAX TIBI MARCE, EVANGELISTA MEUS”, invitava forse la popolazione a tenere le armi a portata di mano.

Un’interpretazione più popolare e locale suggerisce invece che il chiudere il libro di Venezia, significasse anche il “chiudere un occhio” sulla burocrazia e i tributi, sottolineando i privilegi amministrativi che più volte Valstagna si guadagnò con il valore militare nel corso della dominazione veneziana.

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SOTTO LE ALI DEL LEONE DI SAN MARCO

Per leone di San Marcoleone marcianoleone alato si intende la rappresentazione simbolica dell'evangelista san Marco, raffigurato in forma di leone alato. Altri elementi in varie combinazioni presenti sono: l'aureola sul capo e un libro ed una spada tra le zampe.

Il leone di san Marco è secolare simbolo della città di Venezia, della sua antica Repubblica e attuale simbolo del Comune e della Provincia di Venezia, nonché della Regione Veneto e di numerosi altri enti ed amministrazioni civili e militari.

Il leone marciano compare in bandiere, gonfaloni, stemmi, statue e monete. Compare inoltre nella bandiera navale sia mercantile che militare della Repubblica Italiana.

La figura del leone di San Marco è anche il simbolo del premio del Festival del cinema di Venezia, ovvero il Leone d'Oro, e delle Assicurazioni Generali.

La simbologia del leone di san Marco deriva da un'antichissima tradizione delle Venezie, secondo la quale un angelo in forma di leone alato, avrebbe rivolto al Santo, naufrago nelle lagune, la frase:

«Pax tibi Marce, evangelista meus. Hic requiescet corpus tuum.»

(Pace a te, Marco, mio evangelista. Qui riposerà il tuo corpo.)

 

preannunciandogli che in quelle terre avrebbe trovato un giorno riposo e venerazione il suo corpo.

Il libro, spesso erroneamente associato al Vangelo, ripropone proprio le parole di benvenuto del leone e, nella maggior parte delle rappresentazioni veneziane, si presenta aperto recando solitamente la scritta latina «PAX TIBI MARCE EVANGELISTA MEVS»

Bisogna ricordare anche che lo stesso san Marco, rappresentato in forma di leone, è tipico dell'iconografia cristiana derivante dalle visioni profetiche contenute nel versetto dell'Apocalisse di san Giovanni 4, 7.

Il leone è infatti uno dei quattro esseri viventi descritti nel libro come posto attorno al trono dell'Onnipotente ed intenti a cantarne le lodi, poi scelti come simboli dei quattro evangelisti. Il leone è associato a Marco in funzione delle parole con le quali inizia il suo Vangelo in riferimento a san Giovanni Battista:

 

 

«Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio.

Come è scritto nel profeta Isaia: "ecco, io mando il mio messaggero davanti a te, egli ti preparerà la strada.

Voce di uno che grida nel deserto: preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri".  »

 

(Vangelo secondo Marco 1,1-3)

 

Il Battista vestiva nell'immaginario cristiano una pelle di leone e la frase evangelica della voce che grida nel deserto richiamava l'idea di un ruggito nel deserto.

Il leone simboleggia anche la forza della parola dell'Evangelista, le ali l'elevazione spirituale, mentre l'aureola è il tradizionale simbolo cristiano della santità.

Tuttavia il simbolo leonino esprimeva anche il significato araldico di maestà e potenza (tratto quest'ultimo sottolineato soprattutto dalla coda felina alzata), mentre il libro ben esprimeva i concetti di sapienza e di pace e l'aureola conferiva un'immagine di pietà religiosa. La spada, oltre al significato di forza, è invece anche simbolo di giustizia e difatti è ricorrente nelle rappresentazioni, antropomorfe e non, della Giustizia.

Erano dunque simbolicamente presenti tutti i caratteri con cui Venezia ama pensare e descrivere sé stessa: maestà, potenza, saggezza, giustizia, pace, forza militare e pietà religiosa.

Numerose le interpretazioni simboliche possibili riguardo la combinazione tra spada e libro:

  • il solo libro aperto è ritenuto simbolo della sovranità dello Stato (numerose le raffigurazioni dei dogi inginocchiati davanti a tale rappresentazione);

  • il solo libro chiuso è invece ritenuto simbolo della sovranità delegata e quindi delle pubbliche magistrature;

  • il libro aperto (e la spada a terra non visibile) è ritenuto popolarmente simbolo della condizione di pace per la Serenissima, ma ciò non è suffragato da alcuna fonte storica;

  • il libro chiuso e la spada impugnata è invece popolarmente, ma erroneamente, ritenuto simbolo della condizione di guerra;

  • il libro aperto e la spada impugnata sarebbe infine simbolo della pubblica giustizia.

Tuttavia tali interpretazioni non sono universalmente accettate in quanto la Serenissima non codificò mai i propri simboli rappresentati in modo assai vario. Rare, ma presenti, sono anche raffigurazioni del leone privo sia del libro, che della spada, che talvolta dell'aureola (soprattutto nella rappresentazione statuaria).

Non rare le raffigurazioni in cui il leone poggia le zampe anteriori su una terra in cui spesso compare anche una città turrita e quelle posteriori sull'acqua: tale particolare rappresentazione intendeva indicare il saldo potere di Venezia sulla terra e sul mare.

 

Differenti versioni del leone di san Marco

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L'immagine del leone di san Marco può essere rappresentata in due diverse posizioni:

  • andante, ovvero quando è possibile vedere per intero il corpo del leone di profilo, appoggiato su tre zampe mentre l'anteriore destra è poggiata sul libro: tipica raffigurazione presentata nei gonfaloni e nelle grandi statue, dove vi era abbondanza di spazio per riportare la rappresentazione completa;

  • in mo'ecain moleca o 'in maestà (anche in soldoin gazzetta dal nome della moneta su cui era raffigurato), in cui invece viene rappresentato il leone frontalmente e accovacciato, assumendo un aspetto che per la forma delle ali appare simile a quello di un granchio (ed in veneziano mołeca è il nome dei piccoli granchi in periodo di muta): una forma più utile da utilizzare negli stemmi e nei sigilli, dando una rappresentazione più raccolta.

  • 'rampante' di profilo e ritto sulle zampe posteriori.

Il simbolo del Reggimento lagunari "Serenissima" (detto MAO) è rappresentato da un leone di san Marco in mo'eca nella sua versione popolarmente detta «da guerra» (quindi Vangelo chiuso e spada alzata), a cui fanno da cornice due più moderni fucili.