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Pontarollo è tipico dell'area vicentina, di Valstagna e Bassano del Grappa, Pontarolo è più del padovano, soprattutto di Tombolo, dovrebbe derivare dall'abitudine all'uso del punteruolo (pontarolo) da parte del capostipite. 
integrazioni fornite da tibère Gheno 
Pontarollo o Pontarolo è un cognome veneto oriundo di Valstagna nel vicentino, la forma Pontarolo è una variante ortografica senza importanza e minoritaria confronto a Pontarollo. In Italia i Pontarollo o Pontarolo sitrovano a Valstagna, Bassano del Grappa e nel Canale di Brenta, Tombolo, Galliera Veneta e Cittadella, più qualche nuclei nel Trevisano. Al di fuori del Veneto le troviamo in Piemonte ed in Lombardia ed è il risultato dell'emigrazione, così come in Francia dove ben 317 Pontarollo o Pontarolo sono nati fra il 1891 ed il 1990,116 si sono naturalizzati francesi fra il 1900 ed il 1960, e un Pontarollo è stato persino decorato della Légion d'Honneur (Mario nel 1964). L'antenato dei Pontarollo è un certo Melioranza, nato verso il 1375, padre di Leonardo, nato verso il 1410. I figli di Leonardo, Francesco, Michele e Cristoforo, nati intorno al 1445, lasciano la culla paterna di Marostica e Molvena per trasferirsi a Valstagna. Questi tre fratelli erano 'cerdone' o 'calegari' ossia ciabattini. Lorenzo figlio di Francesco lascia Valstagna per Zara e Jacobo figlio di Cristoforo fà lo stesso per Padova. Solo i figli di Michele rimarranno a Valstagna dove saranno conosciutti con il cognome di Cerdone o di Calegari e fra quelli Francesco, nato circa nel 1490, ne continuerà la discendenza. Tommaso, nato verso il 1542, figlio di Francesco sarà conosciuto come Calegari o Calegari detto Pontarollo. Tommaso avrà un figlio Francesco, nato circa nel 1565, dal quale discendono tutti i Pontarollo e Pontarolo. 
Etimologia : Il pontarollo è il punteruolo, attrezzo principale del ciabattino, che darà il soprannome poi il cognome a questa famiglia. Pontarollo o Pontarolo è una forma dialettale arcaica del punteruolo. Probabilmente Tomaso, il capostipite di questa famiglia, aveva un punteruolo o infilato sul capello o nella sua giacca e quest'abitudine ha portato quanti lo conoscevano a soprannominarlo appunto 'Pontarolo'. 
Bibliografia : 
Archivio di Stato di Vicenza e Bassano del Grappa, Fondo Notarile di Bassano, 
archivi parrocchiali del Canale di Brenta, etc.