Valstagna by night

 

 

L'ambiente

Per chi non la conosce, Valstagna, oltre ad essere una valle che discende dall'Altopiano di Asiago, è anche un paese della Valbrenta, ai piedi dell'Altopiano stesso.

Dista quarantasei chilometri da Vicenza, suo capoluogo di provincia, e appena tredici da Bassano del Grappa, cui si trova, oggi forse più che in passato, saldamente unita da molteplici vincoli politici, culturali e amministrativi (L'aggregazione di Valstagna al distretto di Bassano, data soltanto dal 1853.Prima di allora l'intera destra del Brenta apparteneva al distretto di Asiago, e ancor prima, sotto la Repubblica Veneta, alla podesteria di Marostica).

Sorta sulla destra del Brenta, all'uscita della Val Frenzela (che nel suo ultimo tratto reca ancora il nome di Valstagna) si distingue fra i paesi della Valbrenta, oltre che per la singolare posizione topografica e l'inconfondibile aspetto urbanistico del capoluogo, anche per la regolare disposizione delle contrade (le contrade principali, a partire da quelle a mezzogiono si chiamano Oliero -di Sotto e di Sopra, Roncobello, Sasso Stefani, Giara Mondon, Costa e Collicello), che, succedendosi per una buona dozzina di chilometri in una lunga ininterrotta serie di abitati, occupano il breve margine vallivo tra la montagna ed il fiume.

Il territorio del comune, per la maggior parte montuoso, confina a settentrione con Enego e Foza, a mezzogiorno con Conco e Campolongo, a levante, mediante il fiume, con Cismon del Grappa e San Nazario, e a ponente con Asiago e Gallio.Esso abbraccia 2545 ettari di suolo, non molto fertile, per la verità, e per lo più tenuto a boschi e a pascoli (il patrimonio montano comprende le seguenti località: Buse del Cimo -ettari 100-, Valscausse -ettari 200-, Melago -ettari 100-, Valchiama -ettari 200-, Pozzette Solivo -ettari 65-, Pusterno Pozzette -ettari 42-, Pusterno Col Novanta -ettari 25- e Fratta del Bianco -ettari 50-, per un totale di ettari 782).

Comuni confinanti: Asiago, Campolongo sul Brenta, Cismon del Grappa, Conco, Enego, Foza, San Nazario

L'altitudine sul livello del mare varia dai 148 metri del fondovalle ai 1.284 della montagna.

Nel capoluogo hanno sede, oltre al municipio, una farmacia e una condotta medica.L'istruzione della gioventù è affidata in luogo oltre che alla scuola materna, a quella elementare e alla media dell'obbligo.Per l'assistenza agli anziani, funziona una casa di riposo.

La popolazione, che nel 1921 raggiungeva la punta massima di 5.285 abitanti, è andata via via, negli anni seguenti, specie in quelli dell'ultimo dopoguerra, assottigliandosi, sino a raggiungere attualmente (31 dicembre 2010) i 1.900 abitanti.

fonte "Valstagna e la destra del Brenta" di F. Signori- 1981

 

Valstagna-002

Valstagna - la riviera

Codice Istat: 024114                                                                                                                    Codice Catastale: L650

Zona geografica: Prealpi Venete

Comunità montana: del Brenta

Diocesi:  Padova

Provincia: Vicenza

Regione:  Veneto

Altitudine:  154 metri sul livello del mare

Superficie:  25,60 Km quadrati

C.A.P.: 36020

Distanza dal Capoluogo: 46 Km da Vicenza

Numero abitanti: 1900

 

Accessibilità:: da A13 uscita Dueville con direzione Bassano del Grappa, quindi S.S. Valsugana con direzione Trento; uscite Campolongo  provenendo da Bassano, e a Carpanè di San Nazario, provenendo da Trento

Informazioni storiche: Il nome deriva da "stagneus", un aggettivo che significa stagnante; a Valstagna però non c'è nulla di stagnante, poichè si tratta di "un letto di torrente roccioso e dirupato, asciutto sempre, eccetto che nelle piene improvvise". Nel dialetto vicentino, però, l'aggettivo significa anche duro, che meglio si addice alla località. Nel suo territorio fu rinvenuto materiale archeologico di epoca romana.

Valstagna e Oliero sono citate in un documento del 1205 in cui Ezzelino il Monaco donava agli abitanti il territorio da loro bonificato. Fece parte per lungo tempo del distretto di Marostica. Durante la prima guerra mondiale tutto il territorio subì gravi distruzioni.

Grotte di Oliero. Sono quattro ampie cavità scoperte nel 1822 e valorizzate dal naturalista bassanese Alberto Parolini. La prima, detta "Covol degli Ezzelini", un tempo forse era abitata; la seconda è detta "delle due sorelle"; la terza è la bella grotta "Parolini", con un grazioso laghetto formato da un'abbondante sorgente a temperatura costante di 7°C, emissaria delle correnti sotterranee dell'altopiano di Asiago. La grotta "di Cecilia di Baone" è ricordata da George Sand, che la visitò durante un viaggio. Le risorse economiche agricole, dovute alla coltivazione del tabacco e del foraggio, e industriali, dovute ad alcune piccole imprese operanti nei settori estrattivo del marmo e manifatturiero, sono insufficienti ad occupare tutte le forze di lavoro locali, delle quali più della metà si recano giornalmente a Bassano.

 

L'ORIGINE DEL NOME

Fra gli elementi singolari e controversi della sua identità geografica, Valstagna conta, innanzitutto, il suo nome.Taluno in passato ha tentato di interpretarlo come fosse di origine latina.La Valle, in seguito ad un'enorme frana staccatasi in epoca imprecisata dal fianco della montagna Lora, sbarrando le acque del Brenta, avrebbe formato, vicino alla confluenza del torrente che scende dalla Frenzela, una specie di lago o bacino chiuso, stagnante, donde il nomeValstagna (Vallis Stagna).

Qualche altro, indotto dal pregiudizio della latinità del nome, nonchè dal fatto che è stata la valle del torrente omonimo a dare il nome al paese, l'ha spiegato o tentato di spiegare come Vallis ad amnem o Valle sul fiume.

Ma forse, a distanza di tempo, pensandoci su, nessuna di queste ipotesi interpretative ci trova pienamente daccordo.E' ormai acquisito, infatti, che sulla destra del Brenta non siano pochi i toponimi antichi di chiara origine germanica da Campese, a Beldre, Spizzo, Mandre, Pirche, Laite, ecc. sino a quello di Brenta.Ora tutto questo ci indurrebbe a supporre che anche Valstagna sia uno di questi.

Non saremmo pertanto lontani dal considerarlo come un nome teutonico composto di Wall(leggi Val) che significa "canale o anche diga, sbarramento" e di Steine (leggi Staine) che nel tedesco antico appunto poteva significare "Sassi o meglio Montagne".E quindi: Sassi o Monti del canale o di sbarramento.

Resterebbe l'incertezza a quale delle due località addossare l'origine di questo nome: se alla Lora, località di antiche frane dirupate sul letto del Brenta, che potrebbe essere l'equivalente latino di Valstagna, significando appunto "sbarramento", o meglio agli Stretti di Fontanella, da cui parte la denominazione del torrente Valstagna, chiamati anche, negli antichi documenti dei notai "sassi stretti" o montagne che sbarrano il passo al torrente.Forse, fra le due ipotesi, quest'ultima sembra preferibile.

fonte "Valstagna e la destra del Brenta" di F. Signori- 1981



CENNI STORICI

E' da considerarsi il centro più importante della Valle del Brenta.

Allineata sulla riva destra del fiume, sullo sbocco della Val Frenzela, la fama di Valstagna risale al '600, quando i signorotti della serenissima repubblica di Venezia ne fecero il centro del commercio di legname ed un avamposto militare nei pressi del confine austriaco.

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Valstagna - il ponte Rialto

 

Valstagna ebbe un destino analogo ad altri centri della Valle, ma con la  Serenissima instaurò rapporti privilegiati che, ancor oggi, nella piazza principale, sono testimoniati dalla presenza del leone di San Marco con il " libro chiuso" (segno di esenzione dai dazi) dove di solito compare la scritta Pax tibi Marce Evangelista meus (pace a te o Marco, mio Evangelista)

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Leone sulla Torre Civica

La maestosa cornice della montagna che la circonda, attribuisce alla località una severa bellezza. La caratteristica del paesaggio è costituita dai terrazzamenti, minuscole strisce di terra coltivata lungo i declivi della montagna ricavate mediante muri a secco nei quali, sino a non molti anni or sono, erano coltivati il mais ed il tabacco.

 

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la Valbrenta

 

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Il canal di Brenta

 

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Col d'Astiago e il serbatoio dell'acquedotto, che dalle Grotte di Oliero, porta l'acqua sino all'Altopiano di Asiago a 1.241m di altitudine

Vedi (la magica scalata dell'acqua)