Si chiude la fase diocesana della causa di Beatificazione e Canonizzazione della Serva di Dio Maria Cristina Cella Mocellin, fedele laica e madre di famiglia Venerdì 18 maggio, ore 19 - Chiesa parrocchiale di Valstagna (VI) |
LA VITA Maria Cristina Cella Mocellin, nacque a Monza il 18 agosto 1969. Il 2 febbraio 1991 sposa Carlo Mocellin di Carpanè (provincia di Vicenza ma Diocesi di Padova), e a Carpanè i due sposi fissano la loro dimora. Incinta del terzo figlio a Maria Cristina viene diagnosticato un tumore; la giovane mamma rifiuta cure che potessero danneggiare la vita del bimbo che portava in grembo. Il bimbo nasce sano, ma la donna muore il 22 ottobre 1995. Il gesto eroico e il sacrificio della madre sono i vertici di una personalità che aveva sempre destato in chi l’incontrava fascino e ammirazione per la sua fede cristallina e solida e per l’autenticità della persona. «Già quand’era ragazza all’oratorio – scrive il postulatore della causa mons. Pietro Brazzale – nella parrocchia della Sacra famiglia di Cinisello Balsamo (Mi) Mariacristina si distingueva per la sua decisione nel fare il bene, per la fermezza delle sue convinzioni, per il suo spirito di preghiera. Aveva idee chiare e precise su come testimoniare la propria cordiale adesione al Vangelo, su come impostare in modo giusto e sereno il proprio futuro, se si è chiamati a formare una famiglia. Mariacristina veniva notata, tra tutti i coetanei, per la sua diligenza e per la vivacità della sua intelligenza. Non si limitava ad ascoltare con attenzione i discorsi degli adulti, lei voleva approfondire certi temi, desiderava mettere in piena luce alcune questioni… Chi l’avvicinava e conversava con lei, restava subito colpito dalla sua dolcezza, dalla sua capacità di ascolto». Altrettante sfumature della sua personalità, ma soprattutto del suo rapporto intimo con Gesù, alimentato dalla preghiera costante, si ritrovano nelle pagine del suo diario e nell’epistolario che intrattenne nel periodo di fidanzamento con Carlo. LE FASI PROCESSUALI La sessione di apertura del processo avvenne dopo alcuni passaggi necessari e fondamentali. Il 21 settembre 2007 il postulatore delle cause dei santi della Diocesi di Padova, mons. Pietro Brazzale presentò al vescovo di Padova, il Supplice libello in cui si conferma la presenza, nella vita di Maria Cella, dei fondamenti per intraprendere la causa di beatificazione. Successivamente, il 26 settembre 2007, ci fu l’assenso da parte della Conferenza episcopale triveneta; infine il 16 febbraio 2008 la Congregazione per le cause dei santi diede il nulla osta. Contemporaneamente - essendo morta la Cella a Bassano - e quindi in Diocesi di Vicenza, è stata richiesta all’allora vescovo mons. Cesare Nosiglia, il riconoscimento di competenza perché il processo si possa svolgere in Diocesi di Padova. Il4 settembre 2008 con un editto, il vescovo di Padova annuncia che «La fama di santità assai viva ha spinto la Diocesi di Padova ad iniziare un’indagine sull’esercizio in grado eroico delle virtù di questa testimone autentica del Vangelo». Il decreto d’introduzione della Causa di Beatificazione della Serva di Dio Maria Cristina Cella Mocellin porta la data del 16 settembre 2008. Successivamente è stato costituito il tribunale: giudice delegato è don Sergio Zorzi; promotore di giustizia mons. Daniele Prosdocimo; notaio attuario don Alessio Bertesso; notaio aggiunto don Mauro Filippi; postulatore della causa mons. Pietro Brazzale. Nominati anche due censori teologi - mons. Giuseppe Padovan vicario episcopale per gli istituti di vita consacrata e don Sergio De Marchi, docente di teologia dogmatica alla Facoltà Teologica del Triveneto - per esaminare gli scritti editi e inediti della Cella e la commissione storica presieduta da mons. Pierantonio Gios, direttore della biblioteca Capitolare; di cui fanno parte don Luciano Cavazzana e don Stefano Dal Santo. Copista la signora Maria Luisa Giurgola. La sessione di apertura dell’indagine diocesana sulla fama di santità ed eroicità delle virtù della Serva di Dio Maria Cristina Cella Mocellin avvenne l’8 novembre 2008. Il primo teste fu ascoltato il 3 dicembre 2008 e l’ultimo il 29 febbraio 2012. Il 16 marzo 2012 il promotore di giustizia, mons. Daniele Prosdocimo, dichiarò di aver effettuato l’esame degli atti del processo e non chiese alcuna integrazione. La medesima cosa affermò il 19 marzo il postulatore mons. Pietro Brazzale. Venerdì 18 maggio a Valstagna si chiude il processo sulla fama di santità ed eroicità delle virtù della serva di Dio Maria Cristina Cella Mocellin. Tra le prove documentali ci sono anche il diario di Maria Cristina (quaderno di preghiere), le lettere, i testi di canzoni da lei composte e musicate, e numerosi scritti che tracciano la sua biografia. Conclusa la fase diocesana la causa passa a Roma, alla Congregazione per le Cause dei Santi, dove postulatore incaricato, con nomina del vescovo di Padova, sarà padre Florio Tessari, postulatore generale dei Cappuccini e già provinciale dei cappuccini veneti. CS 133/2012 Padova, 17 maggio 2012 |
APERTURA CAUSA BEATIFICAZIONE 8 novembre 2008
Chiusura fase diocesana 18 maggio 2012
link: amici di Cristina