SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN

SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

  1. 1)     Ente proponente il progetto:

Comune di Valstagna

Via Londa, 31 – 36020 VALSTAGNA (VICENZA)

Tel. 042499521 – Fax 0424988154

Sito web www.comune.valstagna.vi.it

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NZ00459


  1. 2)     Codice di accreditamento:


  1. 3)     Classe di iscrizione all’albo:

CARATTERISTICHE PROGETTO

  1. 4)     Titolo del  progetto:

Teniamo l’anziano al centro della comunità

5)     Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

Assistenza Anziani – A01

6)     Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili:

Il territorio in cui si realizza il progetto Teniamo l’anziano al centro della comunità è il comune di Valstagna (Vicenza), realtà municipale situata lungo le rive del fiume Brenta, sulla direttiva viaria Padova-Trento a 15 km da Bassano del Grappa, nell’area di competenza dell’ ULSS 3 Veneto. 

Contesto economico e sociale.

Valstagna è un paese di vallata che si estende anche in montagna: la Val Brenta è una valle stretta e quindi la popolazione residente si estende nell’ambito di piccole frazioni distanti anche 13 km l’una dall’altra. Anche per le sue caratteristiche naturali, Valstagna è da tempo una terra di emigrazione: all’inizio del secolo contava infatti più del doppio degli abitanti attuali. Questa emigrazione è dovuta soprattutto alle difficoltà occupazionali della zona montana, dove attualmente sono attive quattro cave estrattive di materiale marmifero e sei malghe comunali concesse in fittanza alla generalità degli agricoltori. Il maggior sostentamento economico di Valstagna deriva dal turismo, che è attivo però solo pochi mesi l’anno, specialmente nel periodo estivo. Particolare rilievo riveste il complesso turistico delle grotte di Oliero e dei Musei di speleologia e carsismo veneto “A.Parolini”, ed etnografico “Canal di Brenta”, di proprietà comunale. Esiste inoltre il Centro Sportivo per la pratica della canoa fluviale che richiama nel territorio comunale una notevole presenza di turisti.

Da tale situazione deriva la necessità  dei giovani e delle famiglie di spostarsi verso la pianura.

La relativa emarginazione economica del territorio di Valstagna, con la conseguente spinta verso l’emigrazione, ha certamente influito anche in campo sociale, imponendo la necessità di attivare servizi e potenziare strutture in favore di una popolazione in costante invecchiamento.

Contesto demografico e problematiche della popolazione anziana

Il crescente invecchiamento della popolazione caratterizza, non solo a Valstagna ma in tutto il Veneto, il contesto demografico di riferimento. In particolare, nella periferia provinciale di Vicenza, l’indice d’invecchiamento è di circa 118,1, il che significa che il numero delle persone con più di 65 anni è superiore del 18,1% a quelle con meno di 15 anni. Vi sono però differenze molto indicative da un Distretto all’altro: Vicenza ha un indice di vecchiaia di 158,5, contro il 109,1 del Distretto Sud-Est e i 95,1 e 88,3 rispettivamente dei Distretti Est e Ovest. Con il seguente grafico possiamo osservare gli indici di vecchiaia riferiti al territorio:

     (Dati forniti dal Piano di Zona dell’ULSS 6 anno 2004/2006 )

Anche se gli ultimi due dati si pongono al di sotto dell’indice di 100, anch’essi si stanno modificando verso l’invecchiamento: in soli due anni infatti sono aumentati dell’1,5%, tendenza comune a tutto il territorio, nonostante la consistente immissione nella fascia giovanile apportata dagli stranieri immigrati e nati in Italia.

Nello specifico a  Valstagna, la popolazione residente ammonta a 1.985 unità, di cui 434 sono sopra i 65 anni e 272 sotto i 15. In percentuale la popolazione anziana costituisce il 22% della popolazione complessiva (dati forniti dal Piano di Zona ULSS 3 2003/2005).

Valstagna denota quindi degli indici d’invecchiamento e di dipendenza ben al di sopra della media regionale ( 170,79% e 37,04%, dati forniti dal Piano di Zona ULSS 3 2003/2005) che evidenziano come in questo comune l’emergenza sociale è attualmente legata alla domanda di assistenza in favore delle persone anziane.

Enti pubblici/privati che operano nel settore dell’assistenza agli anziani

La Casa di Riposo S. Pio X, sede di attuazione di questo progetto, è una struttura comunale che realizza attività assistenziali di carattere sanitario, interventi di assistenza domiciliare, servizio di trasporto e accompagnamento degli ospiti per commissioni e visite mediche, ospitando nella sua struttura 100 anziani, di cui 60 non autosufficienti. Nella Casa di Riposo S.Pio X lavorano, oltre al Direttore, 6 infermieri professionali, 30 operatori di assistenza, 2 fisioterapisti, 1 logopedista, 1 Assistente Sociale, 1 medico, 1 segretaria, 1 manutentore, 4-6 operatori di cucina, 2 operatori di lavanderia, 1 addetto alle pulizie, 4 suore. Vi sono poi nella Casa di Riposo San Pio X due animatori  che si occupano della promozione di attività ricreative volte ad alleviare le lunghe giornate degli anziani all’interno della struttura, ed hanno entrambi un orario di lavoro settimanale di 18 ore. In aggiunta a questo servizio la Casa di Riposo è frequentata saltuariamente da alcuni volontari (circa 25), che nei limiti del loro tempo libero dedicano alcune ore ad intrattenere gli ospiti della Casa di Riposo in varie attività di carattere ludico-ricreativo (ginnastica di gruppo, cineforum,  passeggiate all’aria aperta).

Nel territorio di Valstagna e nei comuni limitrofi esiste inoltre, ad oggi, un’altra struttura per anziani :

  • la Casa di Riposo “Villa Serena” che si trova a Solagna e offre servizi di assistenza a circa 40 anziani;

Esiste poi un’associazione di volontariato che opera in questo campo:

  • l’associazione di volontariato “Valbrenta Solidale”, che raccoglie adesioni da  molti  comuni della Valle del Brenta, offre vari tipi di supporto:

aiuto all’assistenza domiciliare (circa 6 utenti), trasporto di persone in difficoltà (2 utenti), aiuto all’animazione nelle case di riposo della zona (15 utenti), Università Adulti-Anziani, corsi di ginnastica per anziani (38 utenti), Centro Diurno di ritrovo e socializzazione (35 utenti).

Conclusioni

Nonostante le strutture e i servizi esistenti a favore degli anziani nel territorio di Valstagna, la domanda locale si orienta verso un potenziamento degli stessi, in particolar modo in relazione ai seguenti ambiti:

  • maggior cura dell’aspetto relazionale, in quanto l’ingente numero di persone necessitanti di assistenza sanitaria e di trasporto (in relazione alle scarse risorse umane e finanziarie a disposizione dell’amministrazione pubblica) ha fatto passare in secondo piano le sfera della socialità e della relazione umana che dovrebbero accompagnare ogni intervento di assistenza;
  • maggiore offerta di proposte ludico-creative e di svago in grado in andare incontro al desiderio degli anziani di mantenere un legame con la comunità di origine a fronte di una sensazione diffusa di isolamento e di solitudine.
  1. 7)     Obiettivi del progetto:

PER LA COMUNITA’ LOCALE

OBIETTIVO GENERALE del progetto Teniamo l’anziano al centro della comunità è affiancare gli operatori di assistenza della Casa di Riposo Comunale S.Pio X di Valstagna in interventi e attività volti al miglioramento della qualità di vita degli anziani ospiti nella struttura. Infatti, come emerge dalla descrizione del contesto di realizzazione del progetto, mentre dal punto di vista quantitativo il Comune di Valstagna, attraverso la Casa di Riposo, riesce a far fronte alle domande di  accoglienza e ai bisogni assistenziali di circa 100 anziani, dal punto di vista qualitativo si rilevano delle insufficienze nella sfera relazionale che spesso è anche l’aspetto più importante di un intervento di assistenza, quello cioè che fa la differenza tra la semplice e asettica  fornitura di un servizio e la piena integrazione dell’anziano in un cerchio di rapporti e relazioni umane in grado di farlo sentire a casa propria e ancora al centro della propria comunità di vita.

Il supporto dei volontari in servizio civile diventa in questo senso fondamentale laddove esso viene interpretato come perno di contatto tra l’anziano e la comunità stessa. Molto importante è infatti l’aspetto intergenerazionale che sottende al rapporto tra anziani e volontari in servizio civile: gli anziani hanno molto da insegnare alla propria comunità e in particolare alle nuove generazioni (arti e mestieri antichi, racconti sulle tradizioni locali, memoria degli avvenimenti storici). E’ purtroppo un difetto del nostro sviluppo il non trovare il tempo per soffermarsi ad ascoltare  i propri “nonni”, e tale mancanza di attenzione spesso si risolve per i giovani in una generale misconoscenza circa le proprie radici, e per gli anziani in una sensazione di abbandono e di frustrazione dovuta all’auto-percezione di essere non più una risorsa per la comunità bensì un problema da risolvere.

Questo obiettivo generale si ramifica, nel concreto, nei seguenti OBIETTIVI SPECIFICI a favore degli anziani ospiti presso la Casa di Riposo S.Pio X:

  • Miglioramento delle attività assistenziali che non abbiano carattere sanitario

Con il progetto Teniamo l’anziano al centro della comunità si intende integrare le attività di carattere strettamente assistenziale a favore degli anziani ospiti presso la Casa di Riposo, con attività che soddisfano più precisamente i bisogni relazionali degli anziani stessi.

Grazie al supporto dei volontari in servizio civile, gli operatori dell’assistenza  cureranno l’aspetto dell’accompagnamento degli anziani, deambulanti e in carrozzina, all’interno della struttura, da e per i locali dove si svolgono le varie attività giornaliere (palestra, soggiorno, pedicure, etc.) e presso il giardino esterno durante la stagione estiva. Nello svolgimento di queste mansioni i volontari in servizio civile avranno il tempo e l’opportunità di tessere relazioni umane con gli anziani basate sull’ascolto, il dialogo, la condivisione di una quotidianità che per molti degli ospiti della struttura può risultare a volte monotona. Il rapporto intergenerazionale che può crearsi tra gli anziani e i volontari in servizio civile è estremamente arricchente e proficuo: i giovani volontari avranno la possibilità di apprendere antichi saperi e conoscenze dai depositari di una memoria storica troppo spesso ignorata o sottovalutata; gli anziani ritroveranno nel rapporto con i giovani volontari la consapevolezza di non essere dei semplici “oggetti” di un servizio, bensì al centro di un contesto relazionale che li vuole ancora protagonisti della vita comunitaria.

Grazie al supporto dei volontari in servizio civile, gli operatori dell’assistenza potranno inoltre seguire più accuratamente il momento del pranzo, in particolar modo in relazione al bisogno di taluni anziani di essere aiutati perché non in grado di mangiare autonomamente.

  • Servizio di accompagnamento degli anziani ospiti presso ambulatori medici per visite periodiche

Grazie alla presenza dei volontari in servizio civile sarà inoltre possibile per la Casa di Riposo S.Pio X far fronte in proprio al bisogno degli anziani ospiti di essere accompagnati all’esterno della struttura per visite mediche presso ambulatori, piccole commissioni e visite ai parenti. Infatti, ad ora, tale servizio è effettuato da un’ambulanza fatta intervenire, ogni qual volta necessario, dalla Casa di Riposo: l’ambulanza porta l’anziano presso l’ospedale, ve lo lascia e lo viene a riprendere a visita medica terminata. E’ chiaro che questo tipo di servizio, fornito in tal modo, è del tutto asettico e non aiuta l’anziano ad affrontare il disagio che si prova nel recarsi in una struttura sanitaria per essere visitati: preoccupazione, lunghe code, incomprensioni, solitudine. E’ obiettivo di questo progetto venire incontro a questo tipo di esigenze, evitando soprattutto di far sentire l’anziano come un “pacco” che viene spostato da un luogo all’altro. Si conta perciò di attivare un servizio interno di trasporto utilizzando alcuni mezzi di proprietà e altri messi a disposizione dall’associazione di volontariato “Valbrenta Solidale” che, come specificato nel box 25, copromuove il progetto Teniamo l’anziano al centro della comunità. In questo modo i volontari in servizio civile potranno supportare il personale della Casa di Riposo, accompagnando gli anziani presso le strutture ospedaliere, facendo loro compagnia durante l’attesa, rendendo “umano” e sopportabile anche questo aspetto della vita di un anziano. Laddove forniti di patente di guida i volontari potranno altresì guidare essi stessi gli automezzi attrezzati messi a disposizione dalla Casa di Riposo S.Pio X e dall’associazione “Valbrenta Solidale”.

  • Incentivazione delle attività ricreative a favore degli anziani ospiti

L’aspetto più carente nella vita della Casa di Riposo S.Pio X è quello relativo all’organizzazione e alla gestione di eventi e attività di tipo ricreativo a favore degli anziani ospiti. Come descritto nel box 6, vi sono due persone che si occupano specificatamente della promozione di attività di svago volte a rendere più piacevoli le giornate degli anziani all’interno della struttura (con un orario di 18 ore settimanali ciascuno). La Casa di Riposo è inoltre frequentata saltuariamente da alcuni volontari (circa 25) che, in accordo con i loro impegni personali, dedicano a turno alcune ore del loro tempo agli anziani. Tenendo conto del numero di persone ospiti fissi presso la struttura (100), è chiaro che la disponibilità di risorse umane, retribuite e volontarie, è palesemente insufficiente. Ecco che grazie alla presenza dei volontari in servizio civile si conta di incentivare ed espandere le attività ricreative nei vari ambiti di interesse degli anziani ospiti. In particolare si tratta di supportare i due animatori presenti nella Casa di Riposo nella gestione delle attività già consolidate, quali ad esempio la rassegna cinematografica, l’iniziativa “rievoca i ricordi” (che ha lo scopo di raccogliere le memorie degli anziani), la ginnastica di gruppo, le feste di compleanno e gli eventi legati alle festività religiose. Ma grazie alla presenza dei volontari in servizio civile sarà altresì possibile proporre nuove iniziative (nate magari dall’estro dei volontari stessi) che a oggi non si è riusciti a realizzare a causa delle poche risorse a disposizione: ad esempio fino ad ora non si è potuto  andare incontro al desiderio di molti anziani autosufficienti di essere accompagnati al mercato settimanale nel paese di Valstagna.

PER I VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE

Gli obiettivi specifici rivolti ai volontari in servizio civile possono essere distinti in due aree riguardanti i livelli di preparazione e di formazione dei/lle ragazzi/e:

  1. gli studenti nel campo dei Servizi Sociali avranno la possibilità di misurarsi professionalmente e, affiancati da operatori socio-sanitari esperti, di sperimentare le proprie abilità sul campo;
  2. chi, invece, in mancanza di titoli o passate esperienze vorrà intraprendere la strada dell’assistenza, con questo progetto avrà l’opportunità di valutarla a 360°: sarà formato appropriatamente per il servizio che andrà a svolgere e avrà l’opportunità di fare un’esperienza orientativa per il proprio futuro, di crescita personale e di cittadinanza attiva nella propria comunità locale.

Nei 12 mesi di Servizio Civile il progetto offrirà ai partecipanti una buona acquisizione di competenze generali relative al lavoro d’équipe e alle relazioni istituzionali nel settore pubblico, e specifiche nel lavoro di assistenza agli anziani:

-        competenze relative alla organizzazione di interventi di assistenza in favore degli anziani;

-        conoscenze relative alle problematiche della terza età;

-        conoscenze legislative riguardanti gli interventi pubblici sulla terza età;

-        competenze nella gestione del lavoro d’équipe in una struttura socio-sanitaria;

-        sviluppo di capacità d’ascolto e relazionali;

-        competenze organizzative nella gestione di  attività ricreative ed eventi con anziani;

-        competenze nella gestione delle relazioni pubbliche;

-        competenze e capacità nella gestione dei conflitti.

Il più grande obiettivo del progetto nei confronti dei volontari è di stimolarne la sensibilità e avvicinarli, così, ad un’ottica sociale che tenda alla partecipazione e alla volontà di essere cittadini attivi nel proprio contesto di vita e di relazioni.

Si farà ricorso nella valutazione del raggiungimento degli obiettivi ai seguenti  ai seguenti indicatori:

Quantitativi:

-         numero di anziani coinvolti negli interventi del nascente servizio  interno di trasporto della Casa di Riposo S.Pio X (almeno 30);

-         numero di attività ricreative ed eventi innovativi organizzati grazie alle idee e all’estro dei volontari in servizio civile (almeno 5);

-         volontari in servizio civile che continueranno a fare volontariato anche dopo la fine del servizio (almeno 1).

Qualitativi:

-         livello di soddisfazione espresso dagli anziani circa le relazioni umane interne alla Casa di Riposo, con particolare riferimento alla presenza dei volontari in servizio civile;

-         livello di partecipazione e soddisfazione degli anziani coinvolti nelle attività ludico-ricreative e di svago;

-         livello di soddisfazione e partecipazione dei volontari in servizio civile in riferimento alle mansioni a loro affidate, alla formazione specifica ricevuta e alla loro partecipazione nella équipe di assistenza della Casa di Riposo;

-         livello di acquisizione da parte dei volontari in servizio civile delle competenze offerte dal progetto.

8)     Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile:

 

Il progetto Teniamo l’anziano al centro della comunità si strutturerà in 4 fasi che ne definiscono, coerentemente con gli obiettivi indicati al box 7,  i piani di attuazione:

  1. Conoscenza e formazione dei volontari (1° - 2° mese)
  2. Supporto agli operatori di assistenza della Casa di Riposo (dal 3° mese)
  3. Organizzazione di eventi e attività ricreative a favore degli anziani (dal 4° mese)
  4. Verifica finale (ultimo mese)

Conoscenza e formazione dei volontari

I primi due mesi di realizzazione del progetto saranno dedicati alla presentazione del progetto e alla piena acquisizione degli obiettivi dello stesso da parte dei volontari in servizio civile. In questo periodo, oltre al primo corso di formazione generale, si concentrerà infatti buona parte della formazione specifica, di modo da offrire ai volontari tutti gli strumenti necessari per metterli nelle condizioni di affiancare gli operatori della Casa di Riposo nelle attività e nella gestione quotidiana delle azioni contemplate nel progetto.

Centrale in questa prima fase sarà dunque la conoscenza tra i volontari e gli operatori che si dedicheranno al progetto. Inoltre sarà necessario acquisire dimestichezza con le strutture e gli ambienti della Casa di Riposo.

I volontari in servizio civile verranno inseriti in una équipe di assistenza di cui faranno parte l’Operatore Locale di Progetto (che seguirà i volontari nell’intero svolgimento della loro esperienza di servizio civile), un Assistente Sociale, un medico, quattro operatori di assistenza, un infermiere professionale. L’équipe di assistenza, coordinata dall’Operatore Locale di Progetto, fisserà delle proprie regole inerenti alla programmazione e alla verifica in itinere delle azioni da implementare e implementate a favore degli anziani. L’équipe di assistenza si riunirà settimanalmente e ogni qual volta ritenuto necessario per affrontare eventuali problematiche emerse nello svolgersi del progetto.

In questa fase i volontari avranno modo inoltre di conoscere e stabilire i primi contatti  umani con gli anziani ospiti nella Casa di Riposo S.Pio X di Valstagna.

a.  attività attuative della prima fase di progetto:

-         presentazione del progetto ai volontari;

-         costituzione delle équipe di assistenza;

-         prima fase di formazione specifica rivolta ai volontari (vedi box 36-42);

-         primo corso di formazione generale (vedi box 30-35);

-         programmazione degli interventi nella équipe di assistenza che si riunirà almeno una volta a settimana;

-         socializzazione dei volontari con gli anziani ospiti presso la Casa di Riposo.

b.  risorse umane investite nella prima fase di progetto:

  • 1 Operatore Locale di Progetto che presenterà il progetto, curerà la costituzione e l’organizzazione dell’équipe di assistenza, accompagnerà i volontari nella conoscenza del personale e delle strutture coinvolte nel progetto Teniamo l’anziano al centro della comunità;
  • 1 Assistente Sociale che coordinerà, nell’équipe di assistenza, l’aspetto dell’inserimento e della buona integrazione dell’anziano nella Casa di Riposo;
  • 1 medico e 1 infermiere professionale che seguiranno, nell’équipe, l’aspetto sanitario degli interventi di assistenza;
  • 2 formatori che cureranno rispettivamente formazione generale e formazione specifica;
  • 4 operatori di assistenza che accompagneranno i volontari nella conoscenza degli anziani ospiti della struttura; 
  • 4 volontari/e in servizio civile.

c.  ruolo e attività dei volontari in servizio civile:

-         conoscenza degli operatori direttamente coinvolti nel progetto;

-         conoscenza delle strutture in cui si realizzerà il progetto;

-         partecipazione al primo corso di formazione generale e alla prima fase di formazione specifica;

-         partecipazione agli incontri delle équipe di assistenza: socializzazione e programmazione interventi;

-         conoscenza delle persone anziane ospiti presso la Casa di Riposo.

Supporto agli operatori di assistenza della Casa di Riposo

A partire dal terzo mese di realizzazione del progetto, una volta cioè che i volontari in servizio civile si saranno ambientati nella struttura della Casa di Riposo e avranno acquisito le competenze fondamentali per lo svolgimento delle azioni contemplate nel progetto, potrà prendere piede la fase di supporto agli interventi assistenziali.

Il fulcro di questa fase di attuazione, per quanto concerne, in particolare, il ruolo dei volontari in servizio civile, è la cura della dimensione  relazionale e di socializzazione con gli anziani più soli e bisognosi di un rapporto umano.

L’équipe di assistenza definirà, su indicazione dell’Assistente Sociale, del Medico e dell’Operatore Locale di Progetto, le priorità da seguire in termini di bisogno di integrazione e in relazione alle esigenze di salute di ciascun ospite. Verranno quindi stabilite le modalità, i compiti, i tempi degli interventi da mettere in atto.

I volontari in servizio civile supporteranno gli operatori di assistenza e il servizio infermieristico, relazionandosi con gli anziani e accompagnandoli all’interno della struttura, negli ambienti dove si svolgono le varie attività giornaliere. Stabiliranno, attraverso il dialogo, il gioco, l’ascolto, dei rapporti personali che gioveranno all’anziano ma anche al volontario stesso.

Inoltre, come specificato nel box 7, i volontari in servizio civile coadiuveranno gli operatori di assistenza nell’accompagnamento degli anziani che ne hanno la necessità all’esterno della struttura, in supporto al nascente servizio di trasporto con automezzi attrezzati della Casa di Riposo S.Pio X. Anche in questo caso si tratta di “colmare” il bisogno relazionale dell’anziano nel momento in cui deve recarsi all’esterno dell’istituto per visite mediche specialistiche o commissioni urgenti.

Infine, i volontari supporteranno gli operatori di assistenza nella somministrazione dei pasti durante il pranzo, sostenendo gli anziani non completamente in grado di mangiare autonomamente.

Le attività previste in questa fase di attuazione, in relazione con gli obiettivi specifici indicati nel box 7, proseguiranno, secondo le valutazioni fatte in sede di équipe di assistenza, sino alla fine del progetto alternandosi con gli interventi previsti nella successiva fase di Teniamo l’anziano al centro della comunità.

a.  attività attuative della seconda fase di progetto:

-         valutazione nella équipe di assistenza dei casi di anziani maggiormente necessitanti di sostegno socio-relazionale, in base alle segnalazioni dell’Assistente Sociale, del Medico e dell’Operatore Locale di Progetto;

-         accompagnamento degli ospiti, deambulanti e in carrozzina, all’interno della struttura, da e per i locali dove si svolgono le varie attività giornaliere (palestra, soggiorno, pedicure, etc);

-         ascolto e compagnia volti a stabilire una relazione con gli anziani;

-         accompagnamento e passeggiate con gli anziani nel giardino estivo;

-         accompagnamento degli anziani, al di fuori dell’istituto, con automezzi messi a disposizione dalla Casa di Riposo S.Pio X e dall’associazione Valbrenta Solidale, per visite mediche specialistiche, piccole commissioni, visite ai parenti;

-         supporto agli anziani nella fruizione dei pasti;

-         seconda fase di formazione specifica rivolta ai volontari (vedi box 36-42);

-         secondo corso di formazione generale (vedi box 30-35);

-         monitoraggio, nella settimanale riunione dell’équipe di assistenza, dell’andamento degli interventi e valutazione-risoluzione delle problematiche eventualmente emerse.

b. risorse umane investite nella seconda fase di progetto:

  • 1 Assistente Sociale e 1 Medico che segnaleranno i casi di anziani necessitanti di supporto socio-relazionale;
  • 1 Operatore Locale di Progetto che seguirà e monitorerà l’andamento degli interventi coordinando l’équipe di assistenza;
  • 4 operatori di assistenza che seguiranno i volontari in servizio civile nello svolgimento delle loro mansioni;
  • 2 formatori che cureranno rispettivamente formazione generale e formazione specifica;
  • 4 volontari/e in servizio civile.

c.  ruolo e attività dei volontari in servizio civile:

-         partecipazione alle riunioni dell’équipe di assistenza;

-         supporto agli operatori di assistenza nell’accompagnamento degli anziani ospiti da e per i locali della struttura e nel giardino estivo, agevolando la camminata o spingendo la carrozzina nel caso di persone non deambulanti;

-         ascolto, compagnia, gioco volti a stabilire una relazione con gli anziani;

-         supporto agli operatori di assistenza nell’accompagnamento degli anziani, con automezzi attrezzati, all’esterno dell’istituto per visite mediche specialistiche presso cliniche ed ospedali, o per realizzare piccole commissioni, o per visite a parenti: aiuto nella salita e discesa dall’automezzo, aiuto nella deambulazione, compagnia durante le attese presso gli ambulatori medici;

-         se in possesso di patente, eventuale guida degli automezzi attrezzati;

-         supporto agli operatori di assistenza nella somministrazione del pranzo agli ospiti non in grado di mangiare autonomamente;

-         partecipazione al secondo corso di formazione generale e alla seconda fase di formazione specifica.

Organizzazione di eventi e attività ricreative a favore degli anziani

Dal quarto mese di realizzazione del progetto, quando i volontari saranno ormai entrati in piena relazione con gli ospiti della Casa di Riposo S.Pio X, potrà prendere avvio la terza fase di Teniamo l’anziano al centro della comunità, che sarà rivolta sia a incentivare le attività ricreative e di svago già consolidate, sia a proporre e a organizzare nuove iniziative ed eventi che vadano incontro ai desideri degli anziani ospiti.

In questa fase i volontari in servizio civile si relazioneranno, come descritto anche nei box 6 e 7, con i 2 animatori della Casa di Riposo, coadiuvandoli nella programmazione e organizzazione di eventi già sperimentati come la rassegna cinematografica, l’iniziativa “Rievoca i ricordi” volta a raccogliere e trascrivere le memorie degli anziani, le feste di compleanno, la ginnastica di gruppo, le iniziative legate alle festività religiose, le uscite e le gite. Ma l’obiettivo più ambito di questa fase di progetto è la creazione di un servizio di animazione e ricreazione più stabile e coordinato, in grado di raccogliere le esigenze degli anziani ma anche di essere propositivo e originale, e che tenga conto soprattutto della necessità di mantenere forte il legame tra gli ospiti della Casa di Riposo e la comunità di Valstagna. Per questo motivo si prevede un incontro settimanale di programmazione che coinvolga i 2 animatori, i volontari in servizio civile e alcuni dei volontari locali che saltuariamente frequentano la Casa di Riposo, di modo che in questa sede emergano le nuove proposte, vengano organizzate, ne sia pianificata la realizzazione in base alle risorse disponibili, e ne venga infine verificato il successo.

Le attività previste in questa fase di attuazione, in relazione con gli obiettivi specifici indicati nel box 7, proseguiranno sino alla fine del progetto alternandosi con gli interventi di assistenza descritti nella precedente fase di Teniamo l’anziano al centro della comunità.

a.  attività attuative della terza fase di progetto:

-         incontro settimanale di programmazione e coordinamento tra animatori, volontari in servizio civile, volontari locali per la promozione delle attività ricreative e di svago;

-         realizzazione di attività ed eventi quali: spettacoli, feste, concerti, giochi e tornei, lettura di libri, rassegna cinematografica, passeggiate sino al mercato settimanale del paese di Valstagna, etc.;

-         terzo corso di formazione generale (vedi box 30-35);

-         monitoraggio, nella settimanale riunione del gruppo di animazione, dell’andamento delle attività ricreative e valutazione-risoluzione delle problematiche eventualmente emerse;

-         coordinamento tra il gruppo di animazione e l’équipe di assistenza di cui sopra.

b. risorse umane investite nella terza fase di progetto:

  • 2 animatori che coordineranno la programmazione e la realizzazione delle attività ricreative e di svago;
  • circa 25 volontari locali che saltuariamente saranno presenti dando un contributo alla realizzazione delle attività ricreative programmate;
  • 1 Operatore Locale di Progetto e 1 Assistente Sociale che seguiranno e monitoreranno l’andamento delle attività ricreative facendo da anello tra il gruppo di animazione e l’équipe di assistenza;
  • 1 formatore che curerà la formazione generale;
  • 4 volontari/e in servizio civile.

c.  ruolo e attività dei volontari in servizio civile:

-         partecipazione agli incontri del gruppo di animazione;

-         supporto agli animatori nella gestione e realizzazione delle attività ricreative programmate;

-         ideazione di nuove proposte di svago e culturali in favore degli anziani ospiti;

-         supporto e accompagnamento degli anziani ospiti in occasione di gite e uscite per attività ricreative;

-         partecipazione alle riunioni dell’équipe di assistenza;

-         partecipazione al terzo corso di formazione generale.

Verifica finale

L’ultimo mese sarà dedicato alla verifica interna nella équipe di assistenza e nel gruppo di animazione, e all’organizzazione di un evento finale di confronto con i volontari in servizio civile, gli operatori e tutti gli ospiti della Casa di Riposo S.Pio X che hanno partecipato al progetto Teniamo l’anziano al centro della comunità.

Nell’équipe di assistenza e nel gruppo di animazione verrà valutato il raggiungimento degli obiettivi prefissati nel box 7 in relazione sia alla ricaduta reale del progetto, sia alla esperienza vissuta dai volontari in servizio civile.

L’incontro finale tra volontari, operatori della Casa di Riposo S.Pio X e gli anziani ospiti sarà un’occasione per valutare insieme un anno di progetto di servizio civile nazionale, presentando un resoconto dei miglioramenti ottenuti e delle novità introdotte grazie allo stesso, considerando anche l’eventualità di ripetere l’esperienza negli anni a venire, magari  allargandola raccogliendo proprio le proposte degli anziani.

All’incontro finale verranno invitati anche i parenti degli ospiti della Casa di Riposo,  per salutare insieme la conclusione del progetto con un’insolita festa intergenerazionale.

a.  attività attuative della quarta fase di progetto:

-         verifica finale nella équipe di assistenza e nel gruppo di animazione circa i risultati raggiunti attraverso un anno di Teniamo l’anziano al centro della comunità;

-         ultimo corso di formazione generale (vedi box 30-35)

-         organizzazione dell’incontro finale con gli anziani;

-         verifica e confronto tra le esperienze vissute dagli anziani;

-         rinfresco per festeggiare la fine del progetto.

b. risorse umane investite nella quarta fase di progetto:

  • 1 Operatore Locale di Progetto e 1 Assistente Sociale che coordineranno la verifica finale all’interno dell’équipe di assistenza, insieme al medico, agli operatori di assistenza e ai volontari in servizio civile e che gestiranno l’incontro-verifica con gli anziani ospiti;
  • 4 operatori di assistenza che organizzeranno l’incontro finale di verifica con gli anziani ospiti;
  • 2 animatori che coordineranno la verifica nel gruppo di animazione insieme ai volontari locali e ai volontari in servizio civile;
  • 4 volontari in servizio civile che coadiuveranno gli operatori di assistenza;
  • gli anziani ospiti della Casa di Riposo che parteciperanno all’incontro finale di verifica;
  • 1 formatore che curerà la formazione generale.

c.  ruolo e attività dei volontari in servizio civile:

-         partecipazione alla verifica finale nella équipe di assistenza;

-         partecipazione alla verifica nel gruppo di animazione;

-         partecipazione all’ultimo corso di formazione generale;

-         supporto agli operatori di assistenza nell’organizzazione dell’evento finale di incontro-verifica con gli anziani.

9)    

4

Numero dei volontari da impiegare nel progetto:

 


10) Numero posti con vitto e alloggio:

4


11) Numero posti senza vitto e alloggio:

 


12) Numero posti con solo vitto:

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:

Monte ore annuo 1400 ore

 

5


14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

 Disponibilità a partecipare ad eventuali attività aggregative con gli anziani ospiti durante alcuni fine-settimana e disponibilità a spostarsi in luoghi temporanei di soggiorno per gite o visite turistiche (anche con automezzo messo a disposizione dall’ente laddove si sia in possesso di documento di guida).


CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE

16) Sede/i di attuazione del progetto ed Operatori Locali di Progetto:

N.

Ente presso il quale si realizza il progetto ed a cui indirizzare le domande

Comune

Indirizzo

Cod. ident. sede

N. vol. per sede
Telefono sede
Fax sede

Personale di riferimento (cognome e nome)

 

Nominativi degli Operatori Locali di Progetto

Cognome e nome

Data di nascita

               C.F.

1

Casa di Riposo Comunale S.Pio X

Valstagna

Via Londa 31

1

4

042499521

0424988154

Contro Paolo

Contro Paolo

07/06/64

CNTPLA64H07H829X

2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

4

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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18

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

17) Altre figure impiegate nel Progetto:

N.

Ente presso il quale si realizza il progetto ed a cui indirizzare le domande

Comune

Indirizzo

Cod. ident. sede

N. vol. per sede

 

TUTOR

 

RESP. LOCALI ENTE ACC.

 

Cognome e nome

 

Data di nascita

 

C.F.

Cognome e nome

Data di nascita

              C.F.

1

Casa di Riposo Comunale S.Pio X

Valstagna

Via Londa 31

1

  4

 

 

 

Negrello Aldo

14/04/45

NGRLDA45D14L650L

2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

4

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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18

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

18) Strumenti e modalità di pubblicizzazione del progetto:

Il progetto verrà pubblicato nel sito internet del Comune di Valstagna www.comune.valstagna.vi.it, oltre che sui bollettini/riviste locali del Comune di Valstagna.

La pubblicità del progetto sarà effettuata anche attraverso passaggi su alcune radio locali, nonché sulla TV locale (TVA Vicenza).

Si farà infine uso di newsletters, nonché di locandine, volantini apposti nei luoghi di incontro e relazione frequentati dal mondo giovanile: municipio, biblioteca civica, parrocchie e oratori di Valstagna e frazioni, bar.

19) Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari:

Ricorso a sistema selezione depositato presso l’UNSC descritto nel modello:

- Mod. S/REC/SEL: Sistema di Reclutamento e Selezione.

20) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):  

No

 

 

21) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati del progetto:  

Arci Servizio Civile Nazionale, su accordo di servizio, effettuerà la parte di monitoraggio attraverso 3 questionari che a cadenza trimestrale verranno fatti compilare alle/i partecipanti al progetto e successivamente elaborati. Essi serviranno anche per la stesura delle note per l’attestato finale.

Il sistema di monitoraggio applicato è depositato presso l’UNSC descritto nei modelli:

- Mod. PR/MON

- Mod. S/MON

A livello locale vi sarà un monitoraggio costante in itinere circa la valutazione degli interventi messi in atto, in relazione agli obiettivi generali e specifici indicati al box 7, attraverso un incontro di verifica e programmazione settimanale all’interno della équipe di assistenza. L’Operatore Locale di Progetto e l’Assistente Sociale valuteranno insieme al medico, agli operatori di assistenza, all’infermiere professionale e ai volontari in servizio civile i seguenti aspetti inerenti l’attuazione del progetto.

-         numero di anziani coinvolti negli interventi del nascente servizio  interno di trasporto della Casa di Riposo S.Pio X;

-         numero di attività ricreative ed eventi innovativi organizzati grazie alle idee e all’estro dei volontari in servizio civile;

-         volontari in servizio civile che continueranno a fare volontariato anche dopo la fine del servizio;

-         livello di soddisfazione espresso dagli anziani circa le relazioni umane interne alla Casa di Riposo, con particolare riferimento alla presenza dei volontari in servizio civile;

-         livello di partecipazione e soddisfazione degli anziani coinvolti nelle attività ludico-ricreative e di svago;

-         livello di soddisfazione e partecipazione dei volontari in servizio civile in riferimento alle mansioni a loro affidate, alla formazione specifica ricevuta e alla loro partecipazione nella équipe di assistenza della Casa di Riposo;

-         livello di acquisizione da parte dei volontari in servizio civile delle competenze offerte dal progetto, espresse nei box 7 e 41.

Questo monitoraggio costante ha l’obiettivo di permettere alla équipe di lavoro di ricalibrare eventualmente le azioni previste, andando incontro alle esigenze particolari di ciascun anziano ospite presso la Casa di riposo S.Pio X.

L’ultimo mese di realizzazione del progetto sarà inoltre caratterizzato da due incontri di verifica finale:

  1. nella équipe di assistenza e nel gruppo di animazione per valutare gli aspetti quantitativi e qualitativi dei risultati raggiunti sia in relazione agli anziani coinvolti sia all’esperienza vissuta dai volontari in servizio civile;
  2. nell’incontro-verifica finale tra tutti i soggetti che hanno partecipato al progetto (OLP, Assistente Sociale, operatori di assistenza, medico, volontari in servizio civile e anziani), come previsto nel box 8, per valutare attraverso uno scambio tra i protagonisti di Teniamo l’anziano al centro della comunità, la ricaduta globale del progetto e l’eventualità di ripetere l’esperienza negli anni a venire allargandola e integrandola.

22) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):  

X

 

Ente di Prima Classe Arci Servizio Civile            

 

23) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: 

Sarà valutata in via preferenziale la precedente esperienza nel campo dell’assistenza con gli anziani, anche a titolo volontario, e il percorso di studi attinente all’area d’intervento del progetto (facoltà di Servizi Sociali, Psicologia, Scienza della Formazione).

24)  Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto:

-         Personale specifico coinvolto nel progetto e non attinente all’accreditamento

-         Sedi ed attrezzature specifiche (box 26)

-         Utenze dedicate

-         Materiali informativi

-         Pubblicizzazione SCN (box 18)

-         Formazione specifica (docenti, materiali)

-         Spese viaggio

-         Materiale di consumo finalizzati al progetto

 

TOTALE

 

€                17000,00

€                  8000,00

€                    300,00

€                    200,00

€                    300,00

€                  1500,00

€                    500,00

 

€                  1500,00

 

€                29300,00

25) Eventuali copromotori e partners del progetto con la specifica del ruolo concreto rivestito dagli stessi all’interno del progetto:  

L’associazione “Valbrenta Solidale” (Codice Fiscale: IT91017380246) darà un contributo importante alla realizzazione del progetto Teniamo l’anziano al centro della comunità riconoscendone il valore in termini di ricaduta sul territorio, e in particolare mettendo a disposizione della Casa di Riposo S.Pio X specifico mezzo attrezzato per trasporto di persone non deambulanti.

(si allega lettera di copromozione)


 

26) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

In coerenza con gli obiettivi (box 7) e le modalità di attuazione (box 8) del progetto, si indicano di seguito le risorse tecniche e strumentali ritenute necessarie ed adeguate:

 

Stanze attrezzate per il ritrovo-socializzazione degli anziani:

3

Giardino esterno:

1

Scrivanie:

2

Telefoni, fax:

2

Computer, posta elettronica:

1

Fotocopiatrice:

1

Automezzi per il trasporto degli anziani:

2

Fornitura equipaggiamento (divisa):

1

 

 

 

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

27) Eventuali crediti formativi riconosciuti:   

 

28) Eventuali tirocini riconosciuti:

 

29) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: 

 

Formazione generale dei volontari

30)  Sede di realizzazione:  

La formazione generale dei volontari viene effettuata direttamente da Arci Servizio Civile Nazionale, attraverso il proprio staff nazionale di formazione, con svolgimento nel territorio di realizzazione del progetto.

31) Modalità di attuazione:   

In proprio presso l’ente con formatori dello staff nazionale di Arci Servizio Civile con mobilità sull’intero territorio nazionale con esperienza pluriennale dichiarata all’atto dell’accreditamento attraverso i modelli:

-         Mod. FORM

-         Mod. S/FORM

 32) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

Si

 

Ente di Prima Classe Arci Servizio Civile

33) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

I corsi di formazione tenuti dalla nostra associazione prevedono:

- lezioni frontali, letture, proiezione video e schede informative;

- incontri interattivi con coinvolgimento diretto dei partecipanti, training, giochi di ruolo, di cooperazione e di simulazione, giochi di conoscenza e di valutazione.

La metodologia didattica utilizzata è sempre finalizzata al coinvolgimento attivo dei partecipanti attraverso l’utilizzazione di tecniche di simulazione comportamentale.

La formazione dei volontari ha come obiettivi il raggiungimento delle finalità di cui all’art. 1 della legge 64/2001: la formazione civile, sociale e culturale dei volontari. Essa intende fornire ai partecipanti strumenti idonei all’ interpretazione dei fenomeni storici e sociali al fine di costruire percorsi di cittadinanza attiva e responsabile. Attraverso i corsi di formazione e i momenti di verifica del progetto si intende altresì fornire ai volontari competenze operative di gestione  di attività in ambito no-profit.

34) Contenuti della formazione:    

I contenuti della formazione generale prevedono:

- la legge 64/2001 e la normativa di attuazione

- lo status del volontario

- le finalità del SCN

- la storia del servizio civile

- la storia dell’obiezione di coscienza

- l’educazione alla pace

- la mediazione e gestione nonviolenta dei conflitti

- la democrazia possibile e partecipata

- disagio e diversità: un viaggio nella società del benessere

- protezione civile: prevenzione, conoscenza e difesa del territorio

- momenti di verifica  sui progetti in corso

La formazione generale è articolata in quattro incontri di una intera giornata.

La prima giornata si tiene il più vicino possibile all’entrata in servizio, solitamente nella prima settimana, comunque nel corso del primo mese.

La seconda, la terza e la quarta giornata si tengono nei successivi mesi di servizio.

La quarta giornata è collocata tendenzialmente nell’ultimo trimestre di servizio in modo da prevedere anche un momento di valutazione sull’andamento dell’esperienza di servizio civile.

35) Durata:   

La durata complessiva della formazione generale è di 32 ore, con un piano formativo di 4 giornate, questa è parte integrante dei progetti ed è conteggiata a tutti gli effetti ai fini del monte ore.

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

36)  Sede di realizzazione:  

Casa di Riposo S.Pio X di Valstagna.

37) Modalità di attuazione:

In proprio presso l’ente.

38) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:  

Tasca Francesca, nata a Marostica (Vicenza) il 25/02/78.

39) Competenze specifiche del/i formatore/i: 

Tasca Francesca è in possesso di laurea in Servizio Sociale conseguita presso l’Università “Ca’Foscari” di Venezia, dove è attualmente è iscritta al corso di laurea specialistica in Servizi e Politiche Sociali. Dal 2002 è impiegata come Assistente Sociale presso la Comunità Montana del Brenta e presso la Casa di Riposo “S.Pio X” di Valstagna (Vicenza).

(si allega curriculum)

40) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

La metodologia alla base del percorso di formazione specifica farà riferimento sia a tecniche frontali quali lezioni e discussioni, distribuzione di materiali cartacei, sia a tecniche partecipative quali brainstorming, role playng, simulazioni di situazioni.

Particolare attenzione verrà dedicata alla formazione nella équipe di assistenza, dove si farà riferimento alle tecniche del team building, del problem solving e del lavoro di gruppo.

Buona parte della formazione specifica (specialmente la seconda fase) avverrà sul campo, attraverso il progressivo accompagnamento dei volontari nelle mansioni previste dal progetto: si farà dunque riferimento alle tecniche del learning by doing, per riportare poi la discussione sulle problematiche sperimentate all’interno della équipe di assistenza.

41) Contenuti della formazione: 

    

La formazione specifica consta di due fasi. La prima dedicata alla conoscenza e all’ambientazione dei volontari nelle strutture e nella équipe di lavoro e ai supporti teorici; la seconda dedicata all’esperienza sul campo.

Prima fase (per un totale di 30 ore suddivise in 6 giornate formative)

-         conoscenza degli operatori della Casa di Riposo e costituzione della équipe di assistenza;

-         funzionamento di una struttura socio-sanitaria pubblica;

-         la Legge 328/2000 sulla realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali;

-         problematiche della terza età: epidemiologia, disabilità, deterioramento cognitivo, relazioni;

-         problematiche sociali legate al territorio;

-         lettura dei bisogni e tecniche di intervento con gli anziani;

-         elementi di psicologia;

-         elementi di primo soccorso;

-         ascolto e comunicazione: gestione dei conflitti in relazione alla terza età.

Seconda fase (per un totale di 25 ore suddivise in 5 giornate formative):

 

-         studio di casi specifici segnalati dall’Assistenti Sociale e dal Medico;

-         programmazione e strutturazione di un inserimento di un nuovo ospite in casa di riposo e relativa presa in carico del caso;

-         programmazione e strutturazione di un intervento di assistenza in una struttura residenziale;

-         accompagnamento e sperimentazione sul campo;

-         discussione sull’esperienza riportata nella équipe di assistenza;

-         dinamiche di gruppo con anziani in contesti aggregativi.

La formazione specifica, al di là delle 55 ore previste, sarà costante all’interno delle riunioni programmatiche settimanali nella équipe di assistenza.

42) Durata: 

La durata complessiva della formazione specifica è di 55 ore, con un piano formativo di 11 giornate, anche questa è parte integrante dei progetti ed è conteggiata a tutti gli effetti ai fini del monte ore.

Altri elementi della formazione

43) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

Ricorso a sistema monitoraggio depositato presso l’UNSC descritto nei modelli:

- Mod. PR/MON

- Mod. S/MON

Data

Il Progettista                 

Il Responsabile legale dell’ente/Il Responsabile del Servizio civile nazionale