trotafario

Salmo trutta trutta (Linneo, 1758)

(Salmo truttafario) Famiglia Salmonidi Ordine Salmoniformi

DENOMINAZIONI EUROPEE
Inglese brook trout
Francese truite de rivière, truite fario
Tedesco Bachforelle
Russo forèl’
Spagnolo trucha
Greco pestropha
Olandese forel scholje

DENOMINAZIONI DIALETTALI ITALIANE
Piemonte truta
Lombardia trutta de mont, truta
Veneto truta, mignaga
Calabria truta
Sicilia truta de sciumi
Sardegna seju, zurritu, piscareddu, soddiscu

Descrizione: il corpo della trota fario è allungato, leggermente compresso, con squame piccole. La livrea è grigia, verde olivastra sul dorso,
gialla dorata o argentata con maculature rosse o nere sui fianchi e argentata o giallastra sul ventre. Le pinne sono forti con sfumature rossastre e la seconda pinna dorsale è atrofizzata. La trota è un pesce timoroso che fugge al minimo rumore ma è vorace e diffidente al tempo stesso. Se non è spaventata e ha fame si avventa sull’ esca, ma se intuisce la presenza di piombi o una minima resistenza della lenza, è pronta a risputare l’esca già afferrata.Una volta allamata la trota si batte con energia sia a mezz’ acqua sia a galla opponendo una resistenza di molto superiore alla sua taglia. I soggetti più grossi, dotati di maggiore forza ma minore agilità, tentano di guadagnare la libertà lasciandosi trascinare sul fondo, scattando all’ improvviso con tutte le loro energie o compiendo evoluzioni fuor d’acqua nel tentativo di allentare la tensione del nylon. Quando la trota non avrà più energie tenderà a porsi sul fianco; questo è il momento per trascinarla verso la riva. La trota fario è una splendida trota di dimensioni più modeste rispetto all’ iridea. Trascorre la sua vita in acque correnti e ogni singolo esemplare ha i suoi nascondigli preferiti: al riparo dietro un tronco, un sasso o una radice. Dal punto di vista sportivo la pesca alla fari o offre maggiori emozioni poiché maggiormente sospettosa e selettiva rispetto all’iridea.

Lunghezza: l00 cm.

Peso: l0 kg.

Regime alimentare: la trota fario è zoofaga e si nutre prevalentemente di insetti, larve, vermi, invertebrati di fondo e piccoli pesci.
Range ottimale di temperatura: da 0° a 12,5°.
Periodo di riproduzione: da gennaio a marzo.
Periodo di pesca: tutti i periodi dell’anno.

DOVE SI PESCA
La trota fario è diffusa in tutta Italia e ne esistono diverse sottospecie.Vive nelle acque veloci dei torrenti, nei fiumi del piano, nei canali di derivazione, nei fontanili e nei laghi, alpini e non, sino ad una quota massima di 2.000 m. Staziona preferibilmente dove il fondo è accidentato, ricco di ostacoli che possano fornirle rifugio durante le piene; è facile trovarla in vicinanza di massi sommersi o rocce a picco. In alcune ore del giorno la trota si porta sui fondali ghiaiosi per cacciare insetti e larve.Trascorre la maggior parte del tempo celata nella sua tana, dalla quale scatta veloce per aggredire la preda.

QUANDO SI PESCA
Nella stagione fredda la trota fario deve essere insidiata in acque profonde nelle ore intorno a mezzogiorno. In primavera staziona ai margini delle correnti veloci e basse e in estate invece preferisce acque fresche, veloci e profonde ed è insidiabile nelle ore dell’ alba e del tramonto.

COME SI PESCA
Esche naturali Canne. Fisse o bolognesi, leggere e ad azione parabolica, lunghe dai 3 ai 6 m secondo il luogo di pesca (torrenti, canali naturali o artificiali, fiumi).
Mulinello. A bobina fissa, leggero, di tipo piccolo o medio, in grado di contenere 100 m di lenza.
Monofilo. Elastici ma robusti, del diametro dallo 0,18 allo 0,25.
Galleggianti. Affusolati del tipo a pera o nocciolino, in base alla profondità, alla corrente dell’ acqua e al tipo di esca utilizzata.
Finali. Lunghi da 50 cm fino a 1 m, sottili, del diametro minimo dello 0,10.
Piombatura. Piombi sferici, torpille, filo di piombo, galleggianti piombati e olivette scorrevoli in base alla tecnica di pesca usata.
Ami. A gambo lungo dal n. 4 al n. lO o ancorette a tre punte.
Esche. Verme di terra, insetti, larve di vario genere, pesce vivo o morto, crostacei e uova di pesce.
Note. Si può pescare ovunque l’acqua sia fresca e ben ossigenata usando le più svariate tecniche di pesca.
Mosche artificiali
Canne. Nei piccoli torrenti di montagna, dove la fario raramente supera il chilogrammo di peso, sono preferibili canne poco ingombranti, di 7/8 piedi, ad azione di punta, per collocare il loop della coda sotto gli arbusti.Per fiumi più grandi o chalk stream, canne adeguate alla portata dell’ acqua.
Code. Code galleggianti WF o DT secondo le abitudini del pescatore e le condizioni atmosferiche.
Per lanci più lunghi in giornate ventose sono da preferire code decentrate.
Finali. Corti e rapidi in torrenti e acque veloci di montagna, meglio a nodi con punto 0,14/0,18.
Conici e sensibilmente più lunghi per la pesca usati in fiumi e chalk stream con terminali 0,12/0,16.
Mosche. A seconda dell’habitat la dieta della trota fario può variare notevolmente. In acque a corrente lenta è possibile insidiarla con imitazioni di gamberetti, ninfe di fondo e mosche sommerse presenti nel corso d’acqua. In torrenti a correnti rapide, la scelta è meno problematica, e più facilmente la fario sale in superficie.
Spinning
Canne. Secondo l’ambiente potranno essere usate canne da lancio ultraleggero e da lancio pesante. Attrezzi quindi in grado di lanciare esche da 0 a 15/20 g. In carbonio, in due pezzi e impugnatura a una o due mani, preferibilmente con azione parabolica a scalare e decisamente rapida.
Mulinello. Proporzionato alla canna e alla grammatura da lanciare. Sempre secondo l’ambiente impiegare modelli con recupero medio oppure rapido. Particolari qualificanti sono: l’archetto ricaricabile manualmente e il sistema di sblocco della bobina rapido.
Monofilo. Dello 0,12/0,14, impiegato per il lancio ultraleggero, sino allo 0,22/0,25 adatto per il lancio pesante.
Nylon morbido di diametro il più possibile uniforme.
Esche. Rotanti da O a 15 g, ondulanti da 5 a 20, minnow da 3 a 12 cm, sia nelle versioni galleggianti sia affondanti.
Mosche piombate di varie dimensioni e jig nelle misure intermedie.