temolo

Ordine: Salmoniformi
Famiglia: Timallidi
Genere: Thymallus
Specie: Thymallus thymallus  
Nome italiano: temolo

Dalla forma slanciata e dall’aspetto armonioso il temolo presenta una grande pinna dorsale macchiettata con riflessi rosso violacei , che si accentuano durante il periodo della riproduzione; il corpo è fusiforme e ricoperto di piccole scaglie, le pinne ventrali e pettorali hanno una colorazione tendente al grigio. Una seconda pinna dorsale adiposa è l’unica caratteristica comune con la trota, da cui si differenzia per la testa sottile e appuntita e la bocca piccola, che non ricorda minimamente quella vorace della fario. Il dorso è di color grigio oliva, i fianchi argentei con riflessi azzurrini e numerose macchie nere nella parte anteriore, mentre il ventre varia solitamente dal bianco al giallastro. Dotato di eccezionale abilità nel nuoto, il temolo possiede una vista formidabile, capace di discernere, sul filo della corrente, insetti piccolissimi, dalla sua classica posizione di caccia, sempre sul fondo del fiume. Il temolo raggiunge eccezionalmente i 50 cm di lunghezza, e, di rado, supera il chilogrammo di peso.

Riproduzione: Il temolo raggiunge la maturità sessuale al terzo anno di età e si riproduce fra marzo e aprile. La deposizione delle uova, di color giallognolo, del diametro di 3 mm circa, avviene su letti sabbiosi e ghiaiosi, in acque fredde e ben ossigenate. Ogni femmina, a seconda delle dimensioni, depone dalle 1000 alle 8000 uova che, una volta fecondate dal maschio, vengono ricoperte di sabbia sul fondo. Dopo circa 25 giorni, le uova si schiudono, dando origine agli avannotti che presentano un piccolo sacco vitellino, rapidamente assorbito; al primo anno di età, i temolotti raggiungono già 10-12 cm di lunghezza, presentando lungo i fianchi le caratteristiche macchioline nere. Se le condizioni di vita sono ottimali, la crescita del temolo può essere molto rapida, con esemplari che possono arrivare, al terzo anno di vita, sino a 30 cm.

Habitat e comportamento: Il temolo vive in acque correnti, a flusso rapido, limpide, ben ossigenate, a temperatura costante; habitat, questo, individuabile nel tratto immediatamente a valle della zona a trote, dove spesso convive con pighi, savette e barbi. Preferisce i fondali piatti e ghiaiosi, con presenza di vecchi muschi dove, per l’abbondante quantità di insetti acquatici, può trovare condizioni ottimali per la propria esistenza. Il temolo soffre tremendamente l’inquinamento delle acque per cui, al minimo segnale di tale presenza, scompare, spostandosi in altre zone; è questo un segnale d’allarme rivelatore di tratti di fiumi alterati da molteplici fonti di inquinamento. Di abitudini gregarie, il temolo non ha postazioni di caccia ben definite, perché la sua natura nomade lo porta a continui spostamenti a branchi, in luoghi diversi, a seconda della stagione e dell’influenza del tempo. Le sue preferenze alimentari sono rivolte verso larve ed insetti acquatici, uova di altri pesci, piccoli molluschi e vermi. Eccezionalmente gli esemplari più grossi possono nutrirsi di piccoli pesci.

Distribuzione: Il temolo in Italia vive nelle regioni settentrionali, nei corsi d’acqua esenti da ogni forma di inquinamento di varia natura. La maggior consistenza degli esemplari si ha nell’alto Po, nel Sesia, nell’ Adige, nel Brenta, nel Pia ve, nel Tagliamento e nell’Isonzo. Non manca in alcuni laghi subalpini come il Lago Maggiore ed è presente anche in alcuni corsi appenninici come l’Aveto, il Trebbia e il Magra dove è stato recentemente introdotto.

Tecnica di Pesca:
Classico pesce insettivoro, il temolo si presta particolarmente ad essere insidiato con la mosca artificiale sia secca che sommersa, rappresentando per il
pescatore a mosca la preda più ambita e ricercata. Nei corsi d’acqua dove è permesso, il temolo viene insidiato con risultati spesso producenti anche a
camolera, ma questa tecnica non possiede la sportività dell’uso della mosca artificiale, che è indubbiamente il metodo di pesca più raffinato e suggestivo
per chi sappia interpretarlo nel modo giusto e con la dovuta competenza.
Anche se la pesca del temolo inizia generalmente a primavera inoltrata, è interessante notare come in tale periodo il temolo, ancora spossato dalla riprouzione appena terminata, dimostri un comportamento piuttosto arrendevole nei confronti delle esche artificiali, diventando spesso facile preda. Solamente con il sopraggiungere dei primi freddi autunnali, quando i livelli delle acque tendono a stabilirsi, il temolo rivela le proprie caratteristiche di pesce particolarmente diffidente e difficile da convincere ad accettare le varie imitazioni proposte dal pescatore. Il temolo diventa in questo periodo un avversario decisamente smaliziato, in grado di mettere in difficoltà anche il pescatore esperto con comportamenti assolutamente imprevelibili e bizzarri capaci di smentire completamente certezze, precedentemente raggiunte nelle sue catture.

 
Serie di mosche secche costruite su ami del 18. adatte alla pesca del temolo:  

mosche

1) Baetis rhodani,
2) Iron blue,
3) Black midge,
4) Black sedge,
5) Sedge miniature,
6) Black ant,
7) R.M.3 special,
8) l’:M.3 special sperzt,
9) R.M4,
10) RM.5,
11) RM.6,
12) Tricolor.