Acqua che scompare: l’abbandono dei «segni d’acqua» nelle Prealpi venete

Autore: Mauro Varotto

Acqua e strategie insediative nelle ‘terre alte’: un nesso dimenticato

Nei rilievi carsici prealpini le acque sono bene prezioso quanto effimero: l’apporto meteorico dall’alto dei cieli è destinato, in breve tempo, a essere catturato nei profondi anfratti della roccia calcarea, lasciando all’uomo spazi brevi e tempi irrisori per fruire della risorse acqua in funzione della propria sopravvivenza e attività economica. Di fronte alla cronica avarizia d’acqua gli sforzi dell’uomo si sono concentrati sull’obiettivo di mitigare l’apparente squilibrio che ne deriva, ampliando la disponibilità idrica nello spazio e nel tempo… ’

M. VAROTTO, Acqua che scompare: l’abbandono dei «segni d’acqua» nelle Prealpi venete, in «Silis. Annali di civiltà dell’acqua» 2-3 (2001), pp. 20-26Clicca in fondo alla pagina per scaricare il Pdf dell’articolo